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a cura di Saverio Alloggio

Intelligenza artificiale applicata alla meccatronica. Questo è AIBO, il cagnolino robot di Sony che, dopo una lunga progettazione (è giunto alla sesta versione) e l'arrivo sul mercato giapponese a gennaio, è stato mostrato per la prima volta in Europa. L'azienda ha infatti sfruttato la vetrina mediatica dell'IFA di Berlino per tirare la volata a questo particolare prodotto, pensato per offrire una vera e propria forma evoluta di real time entertainment.

AIBO, per certi versi, è unico nel suo genere. L'intelligenza artificiale non gli consente solo di potersi muovere in autonomia nello spazio, ma anche di apprendere e interagire emozionalmente con l'utente. È il machine learning applicato alla vita quotidiana, nella logica di poter simulare quelli che sono i comportamenti nel tempo di un animale domestico com'è appunto il cane.

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È alto 30 cm, pesa 2,2 Kg e riesce a muoversi in maniera realistica grazie a 22 punti di articolazione e alla videocamera principale posizionata sul naso. Al posto di cyber-occhi Sony ha integrato due display OLED, che consentono ad AIBO di cambiare espressione a seconda delle "emozioni" provate in quel momento. C'è ovviamente il riconoscimento vocale, una presenza praticamente scontata per un prodotto del genere. Non è facile potervi raccontare la sensazione che si prova nell'interagire con il robot Sony, ma è per certi versi spiazzante.

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Accarezzandolo sulla testa (tutta la superficie del corpo è sensibile al tocco), lui strizza gli occhi per compiacimento. Nel momento in cui gli darete attenzioni, AIBO accennerà un piccolo sorriso. Se gli farete un complimento, lui scodinzolerà. Insomma, in fase di progettazione Sony ha cercato di emulare il più possibile il comportamento di un vero cucciolo di cane, un qualcosa di molto più profondo di quanto si possa pensare.

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Si perchè, grazie al machine learning, AIBO è in grado di apprendere quali azioni rendono felice l'utente. Dal riportare un osso a giocare con una palla (attraverso accessori ad-hoc creati da Sony), ad esempio, fino ad arrivare a darvi la zampa. Tutte possibilità che potrebbero trovare un'applicazione in tanti ambiti, ampliando lo sguardo: da quello medico (soprattutto riabilitativo) a quello strettamente psicologico, le logiche applicative potrebbero essere infinite.

Nel caso specifico di Sony, questo sarà possibile grazie alla piattaforma OPEN-R, che viene costantemente aggiornata. Il piano dell'azienda giapponese è quella di far raggiungere ad AIBO un'interazione con l'uomo sempre più profonda, con l'obiettivo di poter toccare un giorno il medesimo livello offerto dalla controparte "animale" della creatura digitale. 

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Ora, intendiamoci. Non ci sono dubbi sul fatto che, allo stato attuale, il livello di interazione di un animale reale sia assolutamente inarrivabile da un qualsiasi robot (e quello emozionale probabilmente resterà tale per ancora più tempo). Avendo però visto dal vivo AIBO, devo dire che è stato impressionante vedere i bambini interagire con questo cagnolino, giocarci, accarezzarlo, essere profondamente coinvolti.

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A partire da gennaio 2018, quindi con l'arrivo sul mercato giapponese, sembra siano state prodotte e spedite circa 20.000 unità di AIBO. Sony adesso tenterà il salto negli Stati Uniti, dove arriverà nel corso di questo mese a 2.899 dollari, a cui sommare un abbonamento annuale per i servizi cloud (fondamentali in quanto è li che vengono immagazzinate tutte le informazioni che servono poi al robot per evolversi nel tempo). In tal senso, attendiamo notizie precise da parte dell'azienda giapponese.

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Sta per aprirsi un nuovo mercato insomma, e Sony sembra essere in prima linea. Difficile prevedere, da oggi, l'evoluzione che potrebbe avere un simile settore. La sensazione è che tutto possa andare di pari passo con il concetto di IoT inteso in senso generale, considerando come l'intelligenza artificiale sia ormai prossima a essere implementata un pò ovunque, soprattutto nell'ambito domestico. Una tendenza emersa in maniera lampante nel corso di IFA 2018.


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