Sony ha un nuovo re, benedetto dal CdA

Dal prossimo primo aprile H. Stringer sarà presidente e CEO, con il compito di risolevvare un'azienda in grande difficoltà.

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

Sony ha annunciato lo scorso venerdì che il CEO Howard Stringer prenderà il posto del presidente Ryoji Chubachi, per avere più libertà nelle operazioni di ristrutturazioni, sempre più impellenti. La nuova organizzazione sarà effettiva dal prossimo primo aprile, ma non sembra uno scherzo.

Stringer (67) sarà quindi presidente e amministatore delegato, mentre Chubachi sarà vice presidente, e si occuperà di sicurezza e qualità dei prodotti, lasciando di fatto le decisioni più importanti nelle mani di Stringer.

In gioco c'è il futuro della compagnia, che ha recentemente annunciato previsioni funeste, con perdite che sfioreranno i 3 miliardi di dollari. Sono già stati annuciati, inoltre, almeno 16000 licenziamenti. Alla crisi mondiale, per Sony e le altre aziende giapponesi, si è aggiunto un Yen molto forte.

La riorganizzazione, secondo Stringer, "traformerà Sony in una compagnia più innovativa, integrata e agile. (i cambiamenti) permeteranno a tutte le parti di Sony di lavorare insieme". La scelta è coerente con recenti affermazioni di Stringer, secondo le quali c'è bisogno di "velocizzare il processo decisionale", perché "è ora di muoversi in fretta" anche per compensare le "scelte infelici" del passato.

La nuova Sony sarà organizzata in due macrodivisioni: la prima, "Networked Product and Services" sarà guidata da Kaz Harai, e si occuperà di prodotti come i PC Vaio, PlayStation, Walkman, nuovi prodotti mobile, software e piattaforme multimediali; la seconda, New Consumer Group, rispondera a Hiroshi Yoshikoa, e unirà i televisori Bravia al settore delle immagini digitali e a quello audio/video. Tutto si muoverà, naturalmente, sotto l'egemone controllo di Stringer.

Il titolo Sony ha chiuso con un rialzo di due punti, dopo la diffusione di queste informazioni. Scegliere di delegare tutta la responsabilità ad un solo uomo, è la scelta giusto. Stringer è, nei fatti, l'autore dei cambiamenti dentro Sony degli ultimi quattro anni, ed è ritenuto generalmente un ottimo dirigente. Difficile dire il contrario, ma è anche vero che gli ultimi anni, per Sony, non sono stati esattamente un passeggiata: gli aspetti positivi, non pochi dopotutto, sono inoltre legati a doppio filo alla "eredità" del periodo precedente. Un'onda che, prima o poi, perderà la sua forza. Pensandoci bene, dopotutto, sembra davvero il caso di muoversi in fretta.