Le prime impressioni

Anteprima - Primo contatto con la Sony Cyber-Shot DSC-RX100, compatta con sensore da 1 pollice e ottica Zeiss f/1.8. Un progetto interessante per portare qualità fotografica nel mondo delle fotocamere tascabili.

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a cura di Tom's Hardware

Le prime impressioni

La RX100 si presenta con un accattivante e compatto corpo in alluminio dal design molto pulito. La prima cosa che si nota - e si apprezza - è lo spessore ridotto. Ricordiamo che al crescere delle dimensioni del sensore diminuisce il fattore di moltiplicazione focale, pertanto le ottiche diventano progressivamente più ingombranti.

Ripercorrendo mentalmente l'esperienza d'uso con la Canon G1X, unica altra compatta con sensore extra-large, ricordiamo di avere avuto a suo tempo l'impressione che Canon avesse un po' esagerato con le dimensioni del sensore, che da un lato portava ad avere prestazioni eccezionali in molti ambiti, ma dall'altro imponeva limiti non trascurabili.

Sessanta millimetri "reali" in posizione tele hanno il loro ingombro e impongono distanze minime di messa a fuoco elevate (la bellezza di 130cm, in quel caso); in posizione grandangolo, bisognava poi fare i conti la nitidezza ai bordi. Siamo molto curiosi, per inciso, di vedere come si comporterà l'ancora più estrema RX1 con sensore full-frame.

Rimanendo per il momento sul prodotto attuale, l'impressione è che la soluzione della RX100 sia più equilibrata: 10,4-37,1mm reali possono rappresentare il giusto compromesso.

Ridotto lo spazio per le mani, con un'impugnatura di fatto inesistente che affida la presa a un piccolo appoggio in gomma per il pollice. Obbligatorio utilizzare la seconda mano e, se si utilizzano pollice e indice della mano sinistra sul lato opposto al pulsante di scatto, bisogna fare i conti con il flash pop-up, che guarda caso è proprio in quella posizione.

Niente paura, perché la RX100 è dotata di una pratica e divertentissima ghiera personalizzabile intorno all'obiettivo che invoglia a impugnare la fotocamera come una NEX. In fase di scatto, niente di meglio che utilizzare questa ghiera frontale come zoom "fine", che si somma a quello più classico (e più rapido) concentrico al pulsante di scatto. In fase di impostazione, la stessa ghiera può essere utilizzata, insieme al pulsante Fn posteriore, per impostare un numero personalizzabile ma elevato di parametri - compensazione, sensibilità ISO, AWB, Dynamic Range, effetti immagine, lettura esposimetrica, avanzamento ... serve altro?!?

Aggiungendo la ghiera di selezione dei programmi superiori, il risultato è l'interfaccia probabilmente più efficace oggi disponibile su una compatta tascabile. Ghiere meccaniche sarebbero forse più immediate nell'uso, ma a quel punto la RX100 non starebbe più in tasca, quindi crediamo che, di nuovo, Sony abbia fatto una scelta saggia ed equilibrata. La fotocamera è reattiva e veloce nella messa a fuoco, zeppa di effetti speciali come ormai d'abitudine per i prodotti Sony, ricca di funzioni evolute e, per tutti questi motivi, in definitiva, molto divertente da usare.

Sul campo ci si scontra subito, però, anche con due lati negativi piuttosto evidenti. Il primo è la ridotta escursione focale: con 100mm massimi, si può approcciare la foto di gruppo e il ritratto, ma non certo la fotografia sportiva. Sul fronte opposto, 28 mm rappresentano un onesto grandangolo, ma oggi c'è chi fa meglio - ecco dove anche Sony inizia a pagare per il sensore di elevate dimensioni.

Il secondo è dato dal fatto che la luminosità massima di f/1.8 è in effetti disponibile solo a 28mm equivalenti, ma basta muoversi di un'inezia per vedere calare l'apertura. A 35mm equivalenti, l'apertura massima è f/2.8, a 50mm è f/3.2, a 70mm si scende a f/4. E, quando ci si ritrova a scattare un ritratto con una focale nell'intorno dei 70mm e si scopre che sotto f/4 non si può andare, la sigla F1.8 impressa in bella mostra sul corpo obiettivo ha il sapore di beffa.

Altri due appunti di minore importanza: avremmo preferito che lo sportellino inferiore si chiudesse automaticamente a scatto, e che la ghiera di comando fosse più reattiva nell'attivare il comando. Non nell'eseguirlo una volta attivato - la zoomata è fluida, sensibile e molto piacevole (solo nella sua attivazione).