Sony SSKEP è il sensore CMOS che ti analizza la pelle

Sony ha presentato lo Smart Skin Evaluation Program, un insieme di tecnologie che permette a un sensore da fotocamera di analizzare gli strati meno superficiali della pelle per rilevare difetti che non si sono ancora evidenziati

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a cura di Francesco Pignatelli

Arriva da Sony la novità SSKEP, ossia Smart Skin Evaluation Program: si tratta in breve di una tecnologia per l'analisi della pelle frutto della combinazione fra un sensore CMOS da fotocamera compatta o da smartphone, un insieme di algoritmi di analisi delle immagini e un sistema di illuminazione che emette luce sia visibile sia infrarossa, come già avviene oggi in molte compatte dotate sia di flash che di illuminatore IR.

La luce infrarossa permette di "vedere" gli strati meno superficiali della pelle del soggetto inquadrato e il confronto tra questa immagine e ciò che si vede nello spettro del visibile consente di analizzare meglio lo stato di salute dell'epidermide.

Lo schema di funzionamento di SSKEP

Al cuore di SSKEP c'è un sensore CMOS retroilluminato e ottimizzato per avere una buona resa ad alte sensibilità con basso rumore. Il sensore è in grado di catturare immagini sia nello spettro della luce visibile che in quello quasi-infrarosso.

Il soggetto da esaminare viene inquadrato e illuminato da una sorgente che emette luce visibile e infrarossa, il sensore cattura entrambe le immagini e a questo punto una gamma di algoritmi di analisi confronta le due "fotografie" e da questo raffronto derivano alcune informazioni sullo stato della pelle della persona inquadrata.

Le funzioni di analisi confrontano ad esempio i singoli pixel corrispondenti delle due fotografie, per valutare la pigmentazione superficiale e sottocutanea dovuta all'azione della melanina.

In questo modo si rileva tra l'altro la presenza di macchie sotto la cute, macchie che potrebbero successivamente presentarsi anche sulla superficie. Altri algoritmi di identificazione dei contorni servono invece a rilevare la distribuzione dei pori, delle macchie superficiali e in generale valutare la "trama" della cute.

La schermata di un software sperimentale associato a SSKEP

Secondo Sony, SSKEP abilita diverse applicazioni tra il professionale e il consumer. In effetti l'utilizzo della combinazione illuminatore-sensore-algoritmi ha potenzialità ancora tutte da esplorare: magari anche la correzione immediata e automatica dei difetti della pelle nelle compatte o negli smartphone, anche i difetti che non sappiamo (ancora) di avere.