Spacciatori su YouTube per farsi pubblicità online: è troppo

La pubblicità online su YouTube è l'ultimo affronto degli spacciatori per attirare clienti.

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a cura di Elena Re Garbagnati

La pubblicità fa vendere di più, vale per tutto, anche per la droga. È il caso di Atlantis, un sito illegale che vende sostanze stupefacenti fuorilegge come hashish, ecstasy, meth e via dicendo. Ha deciso di emergere dal deepweb in barba alle leggi e alla decenza e di spingere le vendite con una "grande campagna di social media".

Altro che spacciatori nell'ombra che operano nell'anonimato di Tor. Stiamo parlando di un cartone animato dall'apparenza innocente che sta girando su YouTube, in cui uno spacciatore incravattato invita a rifornirsi dal "migliore sito online di droghe" che garantisce completo anonimato e consegne il giorno successivo all'ordine. E nell'epoca delle community non poteva mancare un ranking dei "venditori" in stile eBay.

Atlantis

Viene difficile tollerare una sfacciataggine di tale portata. Internet ha fatto cadere molti muri e ne siamo fieri, ma è evidente che almeno su certi temi bisogna porre dei limiti a quello che prevarica qualsiasi legge e regola di civiltà. Speriamo che Google faccia sparire il video su YouTube.

Le affinità fra Atlantis e il più celebre Silk Road sono molte. Entrambe si appoggiano alla rete Tor per coprire le tracce di clienti e spacciatori, entrambe usano valute non rintracciabili come Bitcoin e Litecoin. Silk Road, spesso definito come "l'Amazon delle droghe", almeno non ha mai osato tanto.

Si esagera

Il problema è che le forze dell'ordine faticano a individuare gli operatori e i clienti dei mercati virtuali sia che facciano pubblicità sia che si nascondano. Forte di questo, un utente di Reddit che si spaccia per il CEO di Atlantis spiega che l'obiettivo della campagna è "attrarre nuovi clienti per i nostri fornitori".

Non solo, c'è persino un annuncio di lavoro per l'assunzione di un addetto marketing, da pagare in Bitcoin ovviamente. Siamo davvero troppo oltre.

Silk Road

Tanta tracotanza per fortuna può costare cara, e forse il clamore di questo affronto porterà presto a colpire Atlantis, almeno si spera. Valute non rintracciabili e trucchetti vari non hanno evitato l'arresto di uno spacciatore del South Carolina, a cui la Drug Enforcement Agency ha anche sequestrato 11,02 Bitcoin, pari a un valore di 814,22 dollari.

La cifra è modesta, ma è il primo esempio conosciuto di sequestro di moneta virtuale come se si trattasse di beni o contanti. Fuori uno, speriamo che ne arrivino tanti altri a fargli compagnia, in una prigione di mattoni non virtuali.