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a cura di Elena Re Garbagnati

Non mi stanco mai di guardare i lanci dei razzi di SpaceX, che oltre a decollare con grandi fiammate e nuvole di fumo regalano (quasi) sempre l'emozione di vedere in diretta un atterraggio in verticale. Forse dal 2019 non farò più caso a questi eventi - che non saranno nemmeno più considerati eventi mediatici. Il motivo è semplice: i razzi riutilizzabili dell'azienda di Elon Musk atterreranno e ripartiranno nel giro di 24 ore. Almeno questo è il piano del visionario milionario sudafricano, riassunto nell'ennesimo tweet a seguito del successo della missione del nuovo Block 5 del Falcon 9, l'11 maggio scorso.

Una notizia che va a braccetto con un'altra non freschissima, ma che ha riguadagnato l'onore delle cronache poche ore fa grazie alle dichiarazioni del COO di SpaceX Gwynne Shotwell, che ha ribadito: con il BFR (Big F*cking Falcon Rocket) si potrà volare da Londra a New York in 22 minuti, o da Roma a Sydney in un'ora. Rispetto a quanto appreso in passato adesso sappiamo anche che "il primo BFR ospiterà circa 100 passeggeri e sarà in grado di completare una dozzina di viaggi al giorno.

Un biglietto da New York a Shanghai costerà circa 2000 dollari [e tutto questo] dovrebbe essere fattibile tra circa 10 anni", anche se Musk spingerà perché i tempi siano più brevi. Da notare come il prezzo ipotizzato sia stracciato, considerato che quando il Concorde era in attività il costo per un Parigi-New York si aggirava attorno a 10mila euro, e che oggi un diretto New York-Shanghai costa all'incirca mille euro (e dura quasi 15 ore).

Unendo i pezzetti del puzzle sembra chiaro che Musk abbia una visione chiara e articolata per la gestione delle competenze delle sue aziende, di modo da intrecciarle e "farle fruttare" su più fronti contemporaneamente. Fermandoci alle due notizie sopra, ci sono da una parte razzi per le missioni spaziali, dall'altra tecnologie simili declinate al trasporto "terrestre" dei passeggeri. Denominatori comuni l'impiego di razzi riutilizzabili e la capacità di atterrare e decollare nel giro di pochissimo tempo. Da una parte ci sono committenti alto-spendenti come le agenzie spaziali e le aziende private che vogliono sfruttare le risorse spaziali, dall'altra un pubblico civile che paga cifre decisamente più basse, per un servizio che verrebbe da dire "basic" o "entry level" se il termine di paragone è un volo orbitale.

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Sui razzi riutilizzabili il lavoro è stato lungo e difficile, non privo di incidenti, ma siamo a buon punto: ormai la percentuale di successo degli atterraggi verticali è molto alta e più di un Falcon 9 "riciclato" ha già voltato di nuovo senza problemi. Ci sono ancora molti particolari da affinare, sul fronte della sicurezza innanzi tutto (ne avevamo parlato in dettaglio in questo articolo) ma l'esperienza che SpaceX ha alle spalle è un punto di partenza senza dubbio privilegiato rispetto alla concorrenza.

Il fronte su cui c'è maggiore lavoro da fare è quello delle ripartenze veloci: finora ripristinare lo stadio di un Falcon 9 per una seconda missione ha richiesto mesi. Per esempio, il 2 aprile 2018 ha volato per la seconda volta uno stadio che era stato impiegato nell'agosto 2017. Partendo da questo punto sembra un po' ottimistica la previsione di Musk di effettuare "due lanci orbitali dello stesso veicolo Block 5 entro 24 ore, non oltre il prossimo anno".

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Un potenziale aiuto per centrare gli obiettivi è il Block 5 (che ha volato per la prima volta l'11 maggio scorso), che apporta diversi miglioramenti rispetto al precedente Block 4, incluse "pinne a griglia" avanzate sul primo stadio, costruite in titanio anziché in alluminio, che aiutano il razzo a posizionarsi meglio per l'atterraggio in verticale. Sono "in grado di sopportare [temperature] dell'ordine di 1000 gradi e non richiedono manutenzione fra un volo e l'altro" ha sottolineato Musk.

Sono state inoltre apportate migliorie allo scudo termico del primo stadio, rimpiazzando "la vecchia struttura con una in titanio capace di supportare un rapido riutilizzo". Per questi motivi - secondo l'azienda - il primo stadio del Block 5 può volare per 10 volte con semplici ispezioni tra l'atterraggio e il decollo, e forse 100 volte o più con minimi interventi di manutenzione.

Insomma la rotta sembra segnata: che vogliate andare su Marte o a New York, dovrete comprare il biglietto da Elon Musk. Semplice no?


Tom's Consiglia

Elon Musk è un uomo che attira l'attenzione per carisma e idee. Se volete conoscerlo meglio vi consigliamo di leggere il libro Elon Musk. Tesla, SpaceX e la sfida per un futuro fantastico.