SpaceX testa i Raptor mentre indaga sul botto del Falcon 9

Nel primo comunicato ufficiale di SpaceX dal giorno dell'incidente si spiega che il Falcon 9 è esploso il 1 settembre per una breccia nei serbatoi di ossigeno liquido. Ancora ignote le cause, intanto procedono i test dei motori Raptor.

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a cura di Elena Re Garbagnati

L'esplosione del Falcon 9 di SpaceX sulla rampa di lancio, verificatasi lo scorso 1 settembre durante un test di routine, potrebbe essere stata causata da una breccia nei serbatoi di ossigeno liquido. Le indagini sono tutt'altro che chiuse; l'ultimo aggiornamento del 23 settembre (il primo in quasi tre settimane dall'incidente), vuole che ci siano ancora gli esperti allo studio delle prove.

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Tuttavia in un comunicato ufficiale si legge che "la revisione preliminare dei dati e dei rottami suggerisce che ci sia stata una grande breccia nel sistema di elio criogenico del secondo serbatoio di ossigeno liquido", sulla parte superiore del razzo. Questo non risolve il mistero, dato che non si sa ancora che cosa l'abbia causata.

Space.com ricorda spiega che l'elio viene utilizzato per mantenere la pressione del serbatoio di ossigeno liquido, e che non è la prima volta che dà problemi. A giugno 2015, quando il Falcon 9 esplose poco dopo il lancio distruggendo i rifornimenti per la ISS, si parlò di un problema simile. SpaceX tuttavia ha già chiarito che la causa dell'indicente di inizio mese non ha nulla a che vedere con quanto accaduto nel 2015.

Al caso stanno indagando sia il personale di SpaceX, sia esperti della NASA, della US Air Force e della Federal Aviation Administration. Per ora l'unica informazione certa è che la perdita della telemetria è stata rapidissima (63 millesimi di secondo) dopo che si è verificato il problema, il che non faciliterà di certo le indagini.

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Intanto le attività di SpaceX non si fermano. Negli ultimi giorni ha proceduto con i test sul suo motore Raptor, il potente sistema di propulsione che l'azienda intende utilizzare per portare gli esseri umani su Marte.

Elon Musk ha postato le foto dei test via Twitter, fra cui una in cui si vede un flusso costante di fiamma che fuoriesce dal motore. Finora Musk è stato è stato piuttosto vago sulle specifiche del Raptor, di cui si parla fin dal 2012 come di un motore molto più potente del Merlin di prima generazione. I Raptor avranno una potenza simile a quella dei motori principali dello Space Shuttle, e utilizzeranno metano liquido invece di kerosene.

Cattura JPG Al momento non abbondano i dettagli, ma è noto che Musk intenda impiegarlo per portare l'uomo su Marte a partire dal 2024. Per preparare il terreno effettuerà una serie di missioni a partire dal 2018.