Spagna batte Italia sul diritto alla banda larga

Anche Madrid introdurrà l'accesso alla banda larga tra i diritti dei cittadini.

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

Anche la Spagna includerà l'accesso alla banda larga tra i diritti dei cittadini, a partire dal 2011. La connessione a cui tutti avranno diritto, secondo il Governo spagnolo, sarà di un megabit al secondo. Non molto alta, ma comunque un passo avanti, in un paese che, come l'Italia, ha ancora un'infrastruttura molto arretrata.

Miguel Sebastián, Ministro dell'Indstria, Commercio e Turismo.

Secondo le ultime stime in Spagna ci sono circa 4 milioni di persone che non hanno accesso a connessioni a banda larga uguali o superiori a 1 Mb/s. "Per quelli che non avevano nemmeno un mega, sarà come l'apparizione di Dio, il mercato era incapace di risolvere il problema", ha dichiarato Victor Domingo, presidente della Associazione degli Internauti.

Non mancano, tuttavia, alcune critiche, a partire dallo stesso Domingo, secondo cui "un anno è un'attesa molto lunga", e quelle di chi afferma che 1 Mb è una velocità troppo bassa, e che si poteva fare di più.

Il 2011 sarà, in Spagna, un anno importante anche perché saranno riviste le assegnazioni dei servizi, oggi dominate da Telefónica,azienda che detiene ancora tutti i tratti del monopolista, e che di fatto fa il bello e il cattivo tempo del mercato spagnolo.

Pericoli dell'adsl?

La scelta spagnola si ispira a una tendenza che abbiamo già rilevato nell'Europa del nord, e che, speriamo, possa fare breccia in Italia. Fra i nostri politici solo pochi si sono espressi a favore del concetto di banda larga come diritto, e meno ancora sono quelli che hanno deiciso di impegnarsi affinché si facciano leggi davvero vincolanti.