Spazioporto in Italia: un sogno che l'ASI vuole realizzare

Secondo il numero uno dell'Agenzia Spaziale Italiana Roberto Battiston l'Italia sarebbe un luogo ideale in cui costruire uno spazioporto, che porterebbe benefici economici al paese. Il primo passo è fatto, ha firmato un contratto con la Federal Aviation Administration.

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a cura di Elena Re Garbagnati

L'Italia potrebbe avere uno spazioporto. Almeno è questa l'ipotesi più probabile a cui potrebbe ricondurre un accordo che è stato stipulato fra l'Agenzia Spaziale Italiana (che riporta la notizia), l'Ente Nazionale per l'Aviazione Civile (ENAC) e la FAA (Federal Aviation Administration) relativo al "Commercial Space Transportation".spacex

A quanto riporta la fonte, questa firma rientra nelle politiche di sviluppo economico derivanti dalle attività spaziali (la cosiddetta Space Economy), che il nostro paese sta portando avanti mediante l'ASI. Da notare che siamo il primo paese in Europa a siglare un simile accordo.

Il presidente dell'ASI Roberto Battiston ha infatti argomentato che "dobbiamo capire che azioni come quella di oggi (ieri per chi legge, N.d.R.) sono propedeutiche ad obiettivi ambiziosi, come la realizzazione di uno spazioporto in Italia. Come ASI crediamo che tali obiettivi siano perseguibili, in un contesto di collaborazione pubblico-privato, facendo passi in avanti sulla base di concrete pianificazioni pluriennali. Non vogliamo realizzare una semplice pista d'atterraggio, una cattedrale nel deserto, ma un luogo dove partano e arrivino navicelle spaziali, per quello che sarà il turismo spaziale o base di lancio per la messa in orbita bassa di nanosatelliti".

Battiston
Roberto Battiston

Come ricorda il sito ASI, negli Stati Uniti la "Commercial Space Transportation" rappresenta un'importante transizione verso lo sfruttamento sistematico delle risorse extra-atmosferiche da parte dei privati, anche a fini commerciali; attività finora riservate quasi esclusivamente alle istituzioni pubbliche. Il trasporto spaziale si prospetta quindi come rilevante opportunità di business per il sistema paese e le imprese italiane".

L'accento è sul volo spaziale turistico, un'opzione di cui si parla da molto e a cui diverse aziende stanno lavorando – per esempio Blue Origin e Virgin Galactic - nell'ottica di un giro d'affari molto remunerativo. Battiston sottolinea che è un mercato esordiente che "ha bisogno di zone in cui poter garantire l'atterraggio dei veicoli spaziali in varie parti del mondo, spazioporti che compongano quella rete necessaria per il successo di tale mercato".

A candidare l'Italia come un potenziale sito sono il clima e la nostra natura geografica di penisola, che offrono migliori opportunità a fronte di un minor rischio ambientale.