SPID fornito anche dai piccoli provider, non solo grandi

Il Consiglio di Stato apre alla possibilità che i piccoli provider possano diventare fornitori di SPID, non solo i grandi come prevedono le attuali norme.

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a cura di Dario D'Elia

Il Consiglio di Stato ha bacchettato severamente il Governo su come ha regolamentato il "mercato" che si nasconde dietro allo SPID, il sistema pubblico di identità digitale. Dal 15 marzo tutti i cittadini italiani posso fare richiesta di un'identità digitale unica per accedere ai servizi della Pubblica Amministrazione.

Molti avranno notato che al momento per dotarsi di un login SPID bisogna fare riferimento a tre gestori abilitati alla procedura. Nello specifico Poste Italiane, InfoCert o TIM Trust Technologies. Perché così poca scelta? Il motivo si deve al fatto che le norme stabiliscono per le imprese (identity provider) che vogliano offrire il servizio requisiti estremamente selettivi, fra cui un capitale sociale di 5 milioni di euro. Un parametro per altro già bocciato dal TAR del Lazio nel luglio 2015.

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Ebbene, oggi la quarta sezione del Consiglio di Stato presieduta da Sergio Santoro ha confermato la sentenza del Tar "mettendo una pietra tombale sul  modello privato prefigurato dalla Presidenza del Consiglio ed incentrato sulla presenza di pochissimi fornitori di grandi proporzioni economiche", come ricorda lo Studio Legale Sarzana e Associati.

La questione di fondo è che lo SPID è essenzialmente basato su password, quindi non può "essere equiparato alle modalità di identificazione forti quali la carta nazionale dei servizi e la firma digitale". Ingiustificata la richiesta di criteri economici sproporzionati.

"Spero che la presidenza del Consiglio, nella persona di Matteo Renzi, voglia ora prendere atto della sentenza del Consiglio di Stato", ha dichiarato Fulvio Sarzana, uno dei legali che ha assistito le Associazioni di Confcommercio Assoprovider ed Assintel nel ricorso. "E decida di abbandonare definitivamente le norme del Codice digitale che affidano di fatto al sistema bancario l'intero sistema pubblico di identificazione digitale, privando le piccole e medie imprese del nostro paese di un mercato promettente".

Da rilevare infine che il servizio SPID sarà gratuito per i primi due anni, ma alla scadenza dei termini non sappiamo ancora se saranno previsti esborsi per Poste Italiane e Infocert. Solo TIM per ora ha comunicato che costerà 12 euro all'anno.