Squadrone UE per tassare Google: 7 fuoriclasse

La task force UE per la fiscalità digitale è stata decisa: 6 specialisti europei e il ministro delle finanze del Portogallo. Vítor Gaspar, Pierre Collin, Michael Devereux, Jim Hagemann Snabe, Tea Varrak, Mary Walsh e Björn Westberg si incontreranno per iniziare i lavori il 12 dicembre.

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a cura di Dario D'Elia

La Commissione Europea non scherza più sulla tassa per le attività digitali: il gruppo di esperti che deciderà il destino di Google, Apple, Amazon e altri colossi IT è di primissimo piano. Il presidente che coordinerà i lavori per la "Taxation of the Digital Economy" è Vítor Gaspar, il ministro delle finanze del Portogallo. Accanto a lui siederanno 6 super consulenti, esperti del settore fiscale e non solo.

Pierre Collin è membro del Conseil d'Etat francese, balzato all'onore delle cronache per aver firmato un'approfondita indagine sulla fiscalità digitale. Michael Devereux è il direttore dell'Oxford University Centre for Business Taxation, docente di Business Taxation presso Saïd Business School e Professorial Fellow all'Oriel College.

Web tax

Jim Hagemann Snabe è l'attuale amministratore delegato di SAP, la multinazionale europea specializzata nello sviluppo software, soprattutto in ambito enterprise e nella pianificazione delle risorse d'impresa (ERP). Tea Varrak è la direttrice della Tallinn University of Technology nonché responsabile dell'Innovation and Business Centre Mektory dell'Estonia.

Completano la squadra Mary Walsh, consulente indipendente del National Economic and Social Council (NESC) irlandese. E infine Björn Westberg, professore di Tax Law and Public Finance presso la Jönköping International Business School della Svezia.

L'obiettivo di questa task force è chiaro: identificare una serie di strategie per tassare l'economia digitale in Europa. Il tutto calcolando ogni beneficio ed eventuali rischi. Ovviamente il punto di partenza sarà rappresentato dal capire esattamente quali siano gli attuali meccanismi che generano elusione fiscale, per porvi rimedio.

"La Commissione UE successivamente svilupperà ogni necessaria iniziativa per migliorare l'impianto fiscale per il settore digitale in Europa, che ha il potenziale di contribuire significativamente alla crescita e innovazione della UE", sottolinea la nota ufficiale.

Il primo meeting del gruppo di esperti è fissato per il 12 dicembre 2013, mentre il documento finale è atteso entro metà 2014.

Intanto la "Web tax" italiana, presentata sotto forma di emendamento alla Legge di Stabilità dal deputato Francesco Boccia, è stata ritirata ieri sera in Commissione Bilancio del Senato. L'esponente del PD avrebbe deciso di affidarsi a un disegno di legge, svincolando la questione da ogni altro dibattito politico. Possibili alcune modifiche anche considerando le critiche di esperti ed economisti.

L'idea di imporre la Partita IVA italiana a ogni azienda straniera per vendere servizi e prodotti nella nostra penisola non ha coagulato grandi consensi fra gli addetti ai lavori. Ad ogni modo anche il lavoro della task force europea potrà essere utile per giungere a una soluzione maggiormente organica con le norme degli altri paesi e il futuro indirizzo di Bruxelles.