Startup italiane: MakeTank, il nuovo Made in Italy

MakeTank è un negozio online che vende prodotti realizzati da 90 artigiani digitali. Punta ad abbinare la tradizione artigianale e di design italiana ed europea alle nuove tecniche di Digital Fabrication e Open Hardware.

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a cura di Dario D'Elia

"Startup Italiane di successo" questa settimana si occupa di Maketank, un sito di vendita online specializzato in prodotti realizzati da artigiani digitali, designer e maker 3D. Intervistiamo uno dei co-fondatori Laura De Benedetto.

Startup italiane di successo

La rubrica è completamente dedicata alle nuove realtà imprenditoriali emergenti, ovviamente legate al mondo della tecnologia e del digitale. Ogni settimana Tom's Hardware darà visibilità a una startup e il suo fondatore, nella speranza che altri giovani possano trarre ispirazione. E magari qualche business angel o venture capital si metta una mano sul cuore e un'altra al portafogli. Scrivetemi a dario.delia@tomshw.it.

Perché a 50 anni dalla morte di John Fitzgerald Kennedy c'è una frase del discorso del suo insediamento che è ancora carica valore e forza propulsiva. "Non chiedete che cosa il vostro paese può fare per voi, ma cosa voi potete fare per il vostro paese".

Pronti. Partenza. Via!


Presentati

Sono Laura De Benedetto, co-fondatrice di MakeTank Srl (www.maketank.it). Da oltre 15 anni lavoro nel marketing per aziende italiane e multinazionali, occupandomi del lancio di nuovi prodotti e servizi a livello mondiale. Sono un’appassionata di business development, partnership strategiche, e sono una persona molto curiosa.

Laura De Benedetto


Presenta la tua startup

MakeTank è una startup innovativa di Firenze nata come piattaforma di riferimento per i Digital Maker. Il progetto MakeTank comprende un marketplace multi-vendor, che abbina alla tradizione artigianale e di design le nuove tecniche di Digital Fabrication e l’Open Hardware (con 90 artigiani digitali e oltre 700 oggetti), e un blog bilingue (italiano e inglese), con una redazione professionale impegnata a raccontare i trend della Terza Rivoluzione Industriale e le storie dei nuovi Maker.

Noi soci fondatori ci eravamo conosciuti nell’associazione di business networking ToscanaIN che ho co-fondato e presieduto sino allo scorso anno e l’idea di MakeTank è nata durante una settimana bianca tra amici. Personalmente maturavo l’intenzione di mettermi in proprio e in quel periodo cercavo l’idea e, soprattutto, i soci giusti. Abbiamo unito la nostra esperienza in contesti altamente competitivi nel web e nell’ingegneria e siamo partiti. La nostra sete di novità e la curiosità nei confronti delle tendenze mondiali nell’ecosistema della Terza Rivoluzione Industriale hanno fatto il resto, rendendo MakeTank un progetto stimolante e in continua evoluzione.

Nell’ottobre del 2013 abbiamo vinto TechGarage, la startup competition della prima Maker Faire Europe e lo scorso febbraio siamo stati selezionati tra le otto startup italiane invitate a partecipare all'Italian Innovation Day promosso dalla fondazione Mind The Bridge di San Francisco.

MakeTank


La più grande difficoltà che hai incontrato nello sviluppo del tuo progetto

Tutte le startup vivono momenti difficili al termine di ogni fase progettuale. Per MakeTank, per esempio, una volta lanciato il marketplace, la maggiore difficoltà è stata mantenere il traffico elevato per attirare sempre nuovi vendor e favorire le vendite al cliente finale. Aumentando Maker, oggetti e clienti, ci siamo poi scontrati con la necessità di ampliare il team con risorse dedicate ad attività di customer service e amministrative. Oggi siamo a una svolta: abbiamo bisogno di capitali di rischio e quindi la principale difficoltà è trovare il giusto partner oppure l’acceleratore adatto a noi. Naturalmente, questo non deve distoglierci dal portare avanti progetti speciali e rendere la nostra piattaforma sempre più innovativa e appetibile per i Digital Maker e i clienti.


Un consiglio per tutti gli startupper

Prima dell’idea conta il team, che deve essere composto da professionisti preparati, curiosi e complementari, nelle competenze e negli aspetti caratteriali. E’ fondamentale che ogni riunione sia un’occasione di confronto e dibattito proficuo. Nel caso di MakeTank, oltre al nocciolo duro dei fondatori composto da me, che lavoro da oltre 15 anni nel web e mobile marketing, da un ingegnere meccanico esperto in ricerca, sviluppo e prototipazione, e un avvocato specializzato in proprietà intellettuale abbiamo un team di professionisti che cura le attività redazionali e di comunicazione esterna e quelle tecniche relative all’usabilità e i nuovi sviluppi della piattaforma.


Un errore da non fare

Snaturare la propria idea, illudendosi che i consigli dei Business Angel portino a risultati eccezionali. Magari dico questo perché siamo ancora al 100% bootstrapped! Probabilmente quando avremo a che fare con un investitore sarà necessario scendere a compromessi, ma sono convinta che se si crede fortemente nella propria idea, bisogna convincere della sua bontà tutti gli altri stakeholder. 

MakeTank


Cosa cambiare in questo paese per favorire le startup

Semplificare la burocrazia e ridurre i costi fiscali e legali per aprire qualsiasi attività. E’ importante poi che cambi la mentalità degli investitori, che soltanto a fronte di un business plan con garanzie di sicuri ritorni in tempi brevi, concedono capitali. Una situazione assolutamente opposta a quella diffusa negli USA, dove i capitali sono appunto di “rischio” e s’investe in prodotti o servizi che potrebbero avere un enorme successo oppure fallire. Senza rischio non c’è impresa.

Un ultimo fattore è la scarsa considerazione nei confronti di chi, a un certo momento della sua vita, ha provato a mettere in piedi un’attività e non ha avuto successo. In Italia il fallimento è ancora considerato un’onta, mentre all’estero chi ha vissuto un fallimento è una persona che ha avuto il coraggio di rischiare e di mettersi in gioco.


Tre motivi per continuare a fare impresa e credere nel Made in Italy

In un momento in cui tutti si lamentano della crisi, è giusto inventarsi un lavoro piuttosto che cercarlo. Noi italiani abbiamo inventiva, tradizione, esperienza e siamo capaci di ritmi di lavoro molto serrati. Dovremmo quindi impegnarci nello sfruttare l’enorme patrimonio del made in Italy (turismo, food, artigianato, ricerca scientifica..) cercando di farlo fruttare in Italia, invece di metterci a servizio di multinazionali straniere.  

Nel nostro piccolo con il progetto MakeTank, made in Italy al 100%, ci facciamo portavoce di 90 artigiani tecnologici italiani fornendo loro la piattaforma ideale per promuoversi e vendere in tutto il mondo. In questa direzione siamo determinati ad andare avanti con passione ed entusiasmo, fiduciosi che troveremo presto chi sosterrà il nostro progetto. 


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