Startup italiane: Spillover insegna la scienza con il gioco

Spillover è una startup italiana dalla vocazione sociale: vuole avvicinare i più giovani alla scienza sfruttando i videogiochi. Abbiamo intervistato la fondatrice Selene Biffi.

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a cura di Dario D'Elia

"Startup Italiane di successo" questa settimana si occupa di Spillover.org, una startup con vocazione "sociale" ma nel senso più nobile del termine. L'obiettivo è avvicinare i più giovani alla scienza, facendoli giocare e quindi intrattenendo. Intervistiamo la fondatrice Selene Biffi.

Startup italiane di successo

La rubrica è completamente dedicata alle nuove realtà imprenditoriali emergenti, ovviamente legate al mondo della tecnologia e del digitale. Ogni settimana Tom's Hardware darà visibilità a una startup e il suo fondatore, nella speranza che altri giovani possano trarre ispirazione. E magari qualche business angel o venture capital si metta una mano sul cuore e un'altra al portafogli. Scrivetemi a dario.delia@tomshw.it.

Perché a 50 anni dalla morte di John Fitzgerald Kennedy c'è una frase del discorso del suo insediamento che è ancora carica valore e forza propulsiva. "Non chiedete che cosa il vostro paese può fare per voi, ma cosa voi potete fare per il vostro paese".

Pronti. Partenza. Via!


Presentati

Mi chiamo Selene Biffi, ho 32 anni e ho una laurea triennale in International Economics and Management (Università Bocconi). Ho poi conseguito un NOHA Master in International Humanitarian Action presso UCD (Irlanda) e Universidad de Deusto (Spagna), dove mi sono specializzata nella gestione degli interventi umanitari e in diritto internazionale. Ho poi completato la mia formazione con diplomi presso INSEAD (Francia) e Harvard University (USA), ricevendo in entrambi i casi borse di studio per merito.

Tra le esperienze passate più importanti, la consulenza per l'ONU durata 8 anni. È proprio con un'agenzia delle Nazioni Unite che nel 2009 ho vissuto la mia prima esperienza in Afghanistan, dove ho realizzato un sussidiario pratico per bambini e comunità rurali su temi relativi alla salute, alla pace, all'agricoltura.

All'Afghanistan è legato anche il mio penultimo progetto: The Qessa Academy, una scuola per cantastorie che ho avviato a Kabul nel 2013.

Negli anni precedenti ho fondato altre startup, tutte con finalità sociali e di educazione non formale, con particolare focus sulla narrazione. Anche Spillover è legato da questo fil rouge.

Selene Biffi


Presenta la tua startup

Spillover - www.spillover.org - è una startup a vocazione sociale nata nel 2013. Spillover in inglese significa "traboccamento" ed è un termine utilizzato anche in economia per definire il fenomeno per cui un'attività volta a beneficiare un settore o un territorio produce effetti positivi anche altrove. Esattamente quello che vorremmo che accadesse con il nostro progetto, la cui mission è avvicinare i ragazzi alla scienza. L'attuale disinteresse dei ragazzi verso le materie scientifiche è infatti allarmante. Si calcola che tra 6 anni ci saranno 2,8 milioni di posti di lavoro vacanti nel settore; questo porterà inevitabilmente a una diminuzione delle scoperte scientifiche utili all’umanità e verosimilmente a un rallentamento del progresso.

Per cercare di contribuire ad arginare questa tendenza è necessario dialogare con le giovani generazioni, appassionandole alla scienza. Per farlo io e il mio team abbiamo sviluppato una app per iPad; si tratta di uno spy-game, il primo di una serie, che si chiama "The Agency - Operazione Vanishing Lady" rivolto a ragazzi dagli 8 ai 15 anni.

Spillover

Lo storyboard del gioco è la gamification di una recente scoperta scientifica di Micro4You (spinoff dell'Università degli Studi di Milano), che ha individuato un batterio la cui azione è in grado di pulire i monumenti dall'inquinamento. Il giocatore, infatti, è nei panni di un investigatore al servizio degli scienziati di The Agency, per contrastare l'azione malvagia degli Agenti Ombra che vogliono distruggere il mondo e far sparire la Statua della Libertà.

Siamo in fase beta sia con la versione freemium che con quella integrale.


La più grande difficoltà che hai incontrato nello sviluppo del tuo progetto

Come in tutti i progetti in cui si fa innovazione sociale, la parte più difficoltosa è quella di ricerca e sviluppo. L'altro principale aspetto critico – relativo in generale al mondo delle startup - è il ritmo dell'avanzamento dei lavori: quando si avvia un progetto si tende infatti a voler raggiungere velocemente il prototipo funzionante, anche per avere un vantaggio sugli altri. Purtroppo però ci si imbatte in rallentamenti inevitabili che obbligano a posticipare il primo traguardo.

Il gioco


Un consiglio per tutti gli startupper

Il percorso di avviamento di una startup richiede impegno e determinazione, è quindi necessario credere molto nella proprio prodotto/progetto e non arrendersi di fronte alle difficoltà. Naturalmente l'altro suggerimento è di avere l'idea prima degli altri! 


Un errore da non fare

Un errore in cui ci si imbatte facilmente e che io ho imparato ad evitare con l'esperienza è di volersi occupare di tutto in prima persona. Al contrario è importante creare un team composto da figure con competenze complementari e ben equilibrato. Questi elementi sono preziosi perché permettono a tutti di dare il meglio e apportare il proprio contributo professionale specifico. Se il gruppo è ben equilibrato è anche più facile che si instauri una speciale sintonia, che sicuramente aiuta.


Cosa cambiare in questo paese per favorire le startup

In Italia la creatività non manca ma, per consentire il rilancio dell'innovazione, servono una burocrazia più snella e maggiori fondi e facilitazioni per chi decide di avviare una startup. Nel 2012 ho avuto la fortuna di partecipare alla task force Start up Innovative, voluta dall'ex ministro dello Sviluppo Economico Corrado Passera, la prima iniziativa nel nostro Paese nata proprio con l'obiettivo di creare le condizioni utili allo sviluppo di nuovi progetti e alla loro realizzazione.

Per me è stata l'occasione per avanzare proposte a supporto delle startup a vocazione sociale come Spillover. 


Tre motivi per continuare a fare impresa e credere nel Made in Italy

Il motivo principale per cui ritengo sia importante fare impresa in Italia è l'artigianalitá, cioé la nostra cura per i dettagli, che oggi caratterizza anche il settore delle startup. In questo non siamo davvero secondi a nessuno, dobbiamo quindi impegnarci per tenere alto il livello di eccellenza e di innovazione del nostro Paese!


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