Stati Uniti simbolo della neutralità della Rete: manca poco

La Federal Communications Commission a breve potrebbe approvare una norma che rivoluzionerebbe il mercato TLC americano: broadband simile a public utility.

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a cura di Dario D'Elia

Gli Stati Uniti potrebbero diventare un paese simbolo per la neutralità della Rete, se la Federal Communications Commission davvero approvasse il nuovo regolamento di cui tutti i media parlano. Poche ore fa il Wall Street Journal ha svelato l'intenzione dell'ente regolatore di considerare il servizio Internet come una "public utility" con tutti gli obblighi del caso.

foto satellite Stati Uniti

In pratica sarebbe come passare da un mercato (quasi) autoregolamentato a uno severamente controllato poiché fondamentale – come quelli dell'energia o dell'acqua -  per la cittadinanza. Uno dei punti cardini sarebbe quello della neutralità ovvero dell'impossibilità per i provider di bloccare, rallentare o favorire siti o servizi a prescindere anche da eventuali partnership. Ad esempio i colossi IT non potrebbero più godere di corsie preferenziali e sul fronte streaming TV non potrebbero esservi più piattaforme più performanti a livello di rete.

La proposta ufficiale dovrebbe arrivare giovedì, forte del sostegno del Presidente Obama e di molti Democratici. Nello specifico si parla di far cadere le telco sotto il Title II del Communications Act, come avveniva in passato per gli operatori di telefonia residenziale. Questo permetterebbe alla FCC di regolamentare anche la porzione back-end, dove i provider broadband e anche gli intermediari contingentano il traffico per assicurare qualità di fruizione ai clienti di servizi come Netflix.

Non si parla di vietare il "paid-peering" ma di consentire alla FCC di monitorare ed eventualmente intervenire. In ogni caso alcune aziende si sono dette disponibili altre sono pronte a denunciare l'ente regolamentare per "abuso di potere".

Ovviamente non vi è ancora nulla di certo anche perché il 26 febbraio per l'approvazione vi dovrà essere l'ok della maggioranza dei commissari FCC.

Dopodiché c'è un'altra rischiosa (o positiva) conseguenza: la riclassificazione del broadband come servizio di telecomunicazioni obbligherà Washington a un maggiore impegno nel sostenerne lo sviluppo. Per altro la recente decisione della FCC di definire il broadband ogni servizio con almeno 25 Mbps in download (invece di 4 Mbps com'era prima) alza ulteriormente l'asticella. Le zone definite come svantaggiate si moltiplicheranno a vista d'occhio liberando le mani degli enti locali, oggi costretti a rispettare numerosi paletti per non intralciare il mercato competitivo.