Steam Trading come mercatino dell'usato? Quasi

Steam Trading Beta consente di acquistare/scambiare doni e oggetti, per Team Fortress 2, nonché cambiare giochi ricevuti in regalo. Il fondatore di Valve Gabe Newell è convinto che la strada sia segnata, ma c'è bisogno di un economista.

Avatar di Dario D'Elia

a cura di Dario D'Elia

Forse un giorno su Steam sarà possibile barattare o vendere videogiochi usati. La sfida è allettante e sebbene Steam Trading al momento sia solo un mercatino per acquistare/scambiare doni e oggetti, per il titolo Valve Team Fortress 2 (a breve anche Portal 2), la strada è segnata.

Steam Trading Beta

Due settimane fa la piattaforma di distribuzione digitale videoludica più famosa del Web ha svelato quello che in molti potrebbero definire un "appetizer" – uno stuzzichino per alimentare il desiderio. Con Steam Trading Beta in pratica quando un utente acquista un gioco come regalo (o lo riceve come copia extra) può scambiarlo con un altro presente sul sito, a patto che non sia già stato "scartato" - quindi scaricato o istallato nella libreria. L'altra funzione disponibile è quella dello scambio di oggetti virtuali per alcuni titoli selezionati.

Il fondatore di Valve Gabe Newell in un'intervista con Eurogamer ha ammesso che il futuro è nella compra-vendita di qualsiasi bene virtuale. "Abbiamo bisogno di assumente un economista, perché continuiamo a scontrarci con problemi. Si inizia a guardare a questioni malate come la valuta, l'inflazione, la produttività, valore degli asset e liquidità delle categorie di asset. Speravamo di essere più intelligenti su queste cose. Le stiamo analizzando freneticamente", ha spiegato Newell. 

"Metà delle persone dicono, beh gli assett non liquidi (tutti quelli che non possono essere convertiti facilmente in cash, NdR) hanno per natura uno svantaggio nell'ambito commerciale, che essenzialmente ci farebbe diventare una sorta di modello di gestione valuta analogo a quello russo degli anni '70. Tutti si stanno spremendo per comprendere queste implicazioni".

"Pensiamo che ci muoveremo in una direzione dove ogni oggetto potrà essere scambiato. Non siamo ancora sicuri di come fare. Ma vi sono economisti che vedono tutto chiaramente".