Stop agli sconti stracciati sui libri: legge bipartisan

Da settembre i negozi online ma anche le classiche librerie non potranno applicare sconti più alti del 15%. Le uniche eccezioni varranno per i saloni dedicati e per le promozioni decise dagli editori.

Avatar di Dario D'Elia

a cura di Dario D'Elia

Le librerie online non potranno più fare grandi sconti a causa di una recente legge sull'editoria approvata definitivamente dal Senato. Dal primo settembre, nelle librerie, supermercati o bookstore online, gli sconti sui prezzi di copertina dei libri non potranno essere superiori al 15%. Le uniche eccezioni si concretizzeranno nei saloni dedicati (20%) e durante le campagne promozionali (25%) decise dagli editori - a patto che siano limitate a un mese e non siano fissate per dicembre.

Un mare di invenduto

Insomma, la strategia commerciale sarà decisa totalmente dagli editori e non più dalla distribuzione – piccola o grande che sia. La normativa bipartisan è stata firmata da Ricardo Franco Levi del PD ma il suo relatore al Senato è stato Franco Asciutti del PdL. Si parla di tutela della cultura libraria, protezione della piccola e media editoria e di adeguamento alle nuove frontiere dell'editoria online. 

"Questa consente ai rivenditori indipendenti di mettersi al riparo dalla concorrenza selvaggia e dalle massicce campagne di sconto delle grandi catene e dei supermercati come dei siti di vendita online come Amazon", ha dichiarato l'editore Giuseppe Laterza.

"È il frutto di un lungo dibattito che ha interessato tutti i soggetti, grandi e piccoli della filiera del libro. La legge migliora sostanzialmente la situazione attuale, di fatto senza controllo, attraverso una regolamentazione del mercato che, pur garantendo ai lettori la possibilità di accedere alle varie offerte decise dagli editori sulla loro produzione, definisce in maniera certa i limiti entro cui si potranno fare le promozioni", ha aggiunto Marco Polillo, presidente dell'Associazione Italiana Editori.

A questo punto non resta che attendere un'altra legge che regolamenti il mercato dell'editoria digitale, come ha suggerito il senatore Asciutti.

Beh, geniale non vi è dubbio: adesso si prepara il terreno per poi denunciare la crisi nel 2012 e dare tutta la colpa al mercato digitale – considerando che il prossimo Natale sarà boom degli e-book.