Stranger Things, reinventare senza stravolgere

L'estate in casa Netflix si è movimentata con l'arrivo di Stranger Things, una miniserie che riprende molti stilemi del cinema fantahorror anni '80. Il risultato è non solo gradevole, ma anche un nuovo punto d'inizio per il genere.

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a cura di Andrea Balena

L'estate per il palinsesto televisivo è, come per molti altri settori dell'entertainment, un periodo di calma piatta. Tutti i grossi nomi hanno concluso la loro stagione e i network riempiono gli spazi vuoti con produzioni minori, ma spesso interessanti.  Accanto a serie spin-off, come Fear the Walking Dead, durante la calda stagione non è raro che sbuchino dal nulla serie che catalizzano tutta l'attenzione del pubblico che non si trova sotto un ombrellone. L'anno scorso a stagliarsi sul deserto estivo è stato Mr. Robot, incentrato sull'instabile mondo degli hacker. Quest'anno a mettere d'accordo praticamente chiunque è stato Stranger Things, un Original Netflix che guarda con nostalgia al cinema d'intrattenimento sci-fi degli anni '80, proponendo al contempo alcune novità per la serialità televisiva.

Uscita globalmente il 15 luglio sul servizio di streaming, in pochi giorni la serie ha macinato record di condivisioni sui social network da parte di spettatori appartenenti a più fasce d'età. In particolare ha strizzato l'occhio ai trentenni nostalgici, ma anche i più giovani hanno ottime ragioni per lodarne le qualità. Questo perché, a differenza di altri tentativi simili, sotto il cofano di fanservice e nostalgia si celano una storia e una sceneggiatura intriganti, che ereditano il ritmo e la maturità dei prodotti moderni, senza mai risultare pesante o infantile.

Ci troviamo nel 1983, la vita scorre tranquilla nella cittadina forestale di Hawkins, Indiana. Quattro dodicenni passano le loro serate in modo molto nerd, fra Dungeons and Dragons ed esperimenti scientifici. Ma una sera, durante una tempesta, il piccolo Will Byers scompare misteriosamente senza lasciare tracce. La comunità ne rimane sconvolta e gli amici rimasti cominciano a investigare sulla scomparsa del loro compagno. Aiutati dallo scettico sceriffo, la nevrotica madre di Will (Wynona Rider) e una misteriosa ragazzina muta dai poteri telecinetici, i tre porteranno alla luce insabbiamenti del governo americano e una serie di esperimenti sovrannaturali.

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Lo show trae diretta ispirazione da numerose storie per ragazzi oggi considerate piccoli cult: ad esempio i romanzi Stand by Me
e It di Stephen King e il film The Goonies di Richard Donner e Steven Spielberg. Il successo di questo stile deriva dall'inevitabile scontro fra la visione pura e candida dei ragazzi con il più complicato mondo degli adulti, più chiuso alle possibilità del fantastico. Per Mike, Dustin e Lucas l'universo è fatto di citazioni continue di Star Wars e dei libri di Tolkien, che diventano la loro personale chiave di lettura per osservare la realtà e gli episodi sempre più strani che si ritrovano a vivere.

4118bc185081d7b9ff5160dc6e5304cbaab081a7La storia in sé non è per nulla originale, ma non è un difetto: nonostante l'uso continuo dei classici cliché e topoi del genere, la visione scorre liscia e senza intoppi, sorretta da una sceneggiatura ben scritta e una fantastica messa in scena che stuzzica continuamente l'interesse dello spettatore. Anche la distribuzione, con il rilascio dell'intera stagione, ha permesso agli appassionati un bingewatching istantaneo. Gli otto episodi presentano cliffhanger forti ed efficaci, e non è da meravigliarsi che i serial-dipendenti più accaniti siano riusciti a raggiungere la conclusione in meno di un giorno!

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Magari è per la distanza dal periodo storico di riferimento, ma il fascino degli anni '80 si fa sentire in tutto lo show: l'operazione nostalgia attuata dai fratelli Duffer fa largo uso di icone di quel periodo per ottenere un effetto profondo e dare realismo al prodotto. Contrariamente a quanto si può pensare, l'uso oculato di una particolare canzone in un momento specifico, la citazione ben piazzata e coerente nel dialogo e i tanti easter egg presenti in secondo piano non appesantiscono la storia, al contrario del meno riuscito Super 8 di J. J. Abrams. La serie presenta anche una caratterizzazione dei ruoli più riuscita e moderna rispetto ai tipici prodotti di quegli anni. Se all'inizio appaiono in maniera stereotipata, tutti i personaggi hanno un'occasione per conquistare la scena e ottenere una propria tridimensionalità.
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Da poco è stata annunciata la conferma di una seconda stagione in uscita nel 2017. Grazie a un video teaser siamo venuti a conoscenza di alcuni misteriosi dettagli, che alludono a un salto temporale e alla risoluzione dei misteri lasciati in sospeso nella prima stagione. Non vediamo l'ora a questo punto che torni l'estate!