Streaming porno libero per tutti, da Londra a Berlino

I magistrati tedeschi fanno marcia indietro sulla questione del copyright legato allo streaming di film per adulti.

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

Il porno online si può guardare senza violare la legge, e le lettere ricevute dagli spettatori tedeschi di RedTube non sono giustificate. L'opinione arriva dalla Corte Distrettuale di Colonia, la stessa che in un primo momento aveva autorizzato la spedizione delle imbarazzanti missive.

A spedirle era stata The Archive AG, società che detiene i diritti su alcuni film presenti sul sito per adulti ma senza autorizzazione; l'editore aveva così pensato di chiedere 250 euro circa ai frequentatori di RedTube.

E lei oppure no? Streaming o download?

Perché i giudici hanno cambiato idea? A quanto pare le lamentele sono state convincenti, in particolare quelle di chi afferma che guardare un video in streaming non è la stessa cosa che scaricarlo.  Sarà che con certe attività la vista tende a calare, ma comunque qualcuno ha anche chiesto come abbia fatto The Archive AG a ottenere gli indirizzi IP e poi a identificare le persone - sollevando a quanto pare qualche sospetto sul rispetto della privacy.

La decisione definitiva è attesa per gennaio, ma sembra proprio che i giudici abbiano fatto un bel po' di confusione nel mettere sullo stesso piano streaming e download illegale. Anzi, l'atto più illegale in tutto questo sembra proprio essere l'acquisizione illecita d'indirizzi IP, sulla quale probabilmente bisognerà indagare ancora.

S'indagherà ma intanto alcune lettere sono giunte a destinazione e, visto che parliamo di un passatempo che molti amano tenere privato, non sarebbe strano se qualcuno finisse per chiedere i danni morali.

David Cameron, primo ministro britannico

Se i legislatori tedeschi sembrano confusi sul diritto d'autore, quelli britannici invece hanno preso una posizione ben chiara sulla pornografia in assoluto: chi vuole vederla dovrà chiederlo esplicitamente al proprio provider, che da parte sua dovrà bloccare tutto con ogni contratto.

Il premier David Cameron doveva già vedersela con una potenziale fronda dei provider, e adesso avrà da gestire anche un'estensione per Chrome a suo nome: si chiama Go Away Cameron (goawaycameron.co.uk), che letteralmente significa "Cameron vai via", e serve proprio ad aggirare i possibili filtri imposti sui contenuti per adulti.

Insomma il porno online è inarrestabile su entrambe le sponde della Manica: non possono fermarlo i governanti, né tantomeno i produttori alla ricerca di profitti non proprio dovuti. Chi potrà mai farcela?