Gli esploratori robotici in missione su Marte hanno rilevato la presenza di zolfo, acidi, magnesio, ferro e cloro, tutti avvolti in un'atmosfera ricca di anidride carbonica. Questo, secondo gli scienziati, porta il Pianeta ad avere un forte odore acre. Se proprio voleste sentirlo, sappiate che si potrebbe ricreare qui sulla Terra il composto degli elementi che permeano l'atmosfera marziana e "annusarlo".

Per esempio si potrebbe usate la tecnologia Headspace. Come ha spiegato Jacquelyn Ford Morie, fondatore e chief scientist dell'azienda californiana All These Worlds, "raccoglie le molecole, e il campione che ne deriva viene sottoposto all'analisi spettrale. I risultati vengono sintetizzati per creare un profumo che riproduca l'odore di quelle molecole". Morie pensa che Headspace, o qualcosa di simile, potrebbe essere utilizzato per decodificare l'odore di Marte. Basterebbe una lettura spettroscopica dell'atmosfera marziana.

Se pensate a un profumo originale da regalare a qualche bella ragazza però lasciate perdere: a quanto pare l'aria di Marte è una zaffata non proprio piacevole. Morie sospetta infatti che il profumo predominante su Marte sia un po' acre, con forte odore di zolfo e qualche nota dolce. E a quanto pare sarebbe abbastanza pervasivo da diventare un elemento dominante della vita dei futuri coloni.

Ecco perché All These Worlds sta sviluppando un collare per la realtà virtuale capace di riprodurre sotto al naso di chi lo indossa le sensazioni olfattive del mondo che visiterà. Come farne a meno?

"Immaginate fra 30 o 40 anni, quando avremo stabilito colonie su Marte, i coloni lo considereranno il profumo di casa loro". Odorando i nostri terrestri capelli e vestiti dopo una serata al ristorante o al fast food è chiaro che il problema non riguarderebbe solo le tende di casa. La specialista aggiunge che si potrebbero usare profumi per le abitazioni appositamente studiati per migliorare l'impatto olfattivo. Ma a quel punto probabilmente non ci accorgeremmo nemmeno più dell'olezzo".

Anche perché, come fanno notare diversi studi, l'odore è intimamente legato alla memoria e le zaffate di un profumo familiare possono innescare nostalgia e altri sentimenti forti. Ecco che quindi si potrebbe porre il problema opposto, ossia che qualora i coloni – dopo anni di permanenza su Marte – dovessero tornare sulla Terra, potrebbero avere bisogno di un "Eau de Red Planet".

Questa non è la prima volta che si parla dell'odore di pianeti e lune. Qualche tempo fa gli scienziati NASA hanno riprodotto il mix degli elementi che compongono l'atmosfera di Titano e hanno concluso che puzza di idrocarburi.

Andando indietro nel tempo, all'epoca del programma Apollo, alcuni residui di polvere lunare rimasti sulle tute spaziali all'interno del LEM fecero sentire agli astronauti l'odore della luna – che descrissero come qualcosa si simile a quello della cenere di camino bruciata. Più di recente, astronauti in missione sulla ISS dopo le passeggiate spaziali hanno riferito di sentire puzza di bruciato.

Ricordiamo poi che nel 1998 gli scienziati della International Flavors & Fragrances Inc. di New York spedirono una piccola pianta di rosa a bordo della navetta spaziale Discovery per studiare l'effetto della microgravità sul profumo. Il team, guidato da Braja Mookherjee, rilevò cambiamenti radicali nel profumo del fiore che viveva all'interno dello Shuttle.

Al momento ne sappiamo ancora poco sulle fragranze spaziali, ma sembra sufficiente per capire che ovunque si andrà, sarà meglio portarsi dell'acqua di colonia!

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