Su Marte non c'è vita, ma acqua e cloro in abbondanza

Il rover Curiosity non ha trovato tracce di vita organica, ma le sue scoperte richiamano comunque molto interesse scientifico. Il veicolo ha di fronte a sé un viaggio di due anni, sul quale si ripongono molte speranze.

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

Le analisi del suolo marziano raccontano di sabbia, cloro, acqua, zolfo e ossigeno, ma nulla che lasci intendere l'esistenza di vita organica come la conosciamo. Questa è la sintesi del messaggio ufficiale comunicato dalla NASA, che fa seguito alle speculazioni circolate la settimana scorsa.

Gli scienziati hanno infatti pubblicato una nota per spiegare come il rover Curiosity abbia usato con successo i propri strumenti analitici, per la prima volta. I risultati sono scientificamente rilevanti, ma purtroppo rappresentano anche una delusione per chi sperava in una qualche svolta memorabile nella storia dell'umanità.

Particolare di Curiosity

Peccato. Non per la ricerca scientifica in sé naturalmente, ma piuttosto per i sogni che molti avevano riposto nelle dichiarazioni un po' azzardate di John Grotzinger. Lo scienziato aveva infatti annunciato scoperte degne di entrare nei libri di storia, probabilmente esagerando un po'. Se ne parlerà, come ha specificato lo stesso Grotzinger, nei testi di storia della scienza; ma non in quelli più generici.

Anzi, stando a quanto afferma la NASA è anche possibile che il carbonio non sia nemmeno di origine marziana: potrebbe persino essere stato lo stesso Curiosity a portare tale elemento sul Pianeta Rosso, per poi analizzarlo con i propri strumenti.

Nemmeno la presenza di acqua dovrebbe stimolare speranze mal riposte. "L'acqua vista dal SAM (Sample Analisys at Mars) non indica che il suolo fosse bagnato. Non è insolito che ci siano molecole d'acqua legate ai granelli di sabbia o polvere, ma la quantità rilevata è più alta di quanto ci si aspettasse", si legge infatti sul comunicato della NASA.

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Purtroppo quindi non si può affermare che su Marte ci siano composti organici, e ancora meno che sul quarto pianeta del nostro sistema ci sia o ci sia stata vita organica. Naturalmente però è del tutto impossibile fare affermazioni definitive a riguardo, e chi vuole credere ai classici omini verdi, a resti di antiche civilizzazioni o a una società avanzata che si nasconde ai nostri occhi, è libero di farlo.

Ciò che conta davvero tuttavia è che queste prime analisi "dimostrano la capacità di analizzare diversi campioni di suolo e rocce nei prossimi due anni", e che "gli scienziati hanno anche verificato le capacità degli strumenti". Curiosity ora continuerà il suo viaggio verso il Monte Sharp, un tragitto che offrirà l'occasione di effettuare ancora molte analisi. Forse non troverà la vita, ma di certo terrà molti con il fiato sospeso; anche voi?