Sul campo

Recensione - Test della Fujifilm X20, evoluzione della precedente e apprezzata X10. La fotocamera migliora dove richiesto, spostando un po' più in alto l'asticella delle performance ottenibili con una compatta.

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a cura di Tom's Hardware

Sul campo

La X20 è un "peso leggero" da tenere a tracolla e, per chiunque sia abituato a una reflex, passa quasi inosservata. Offre tutti i programmi creativi (PASM) che ci si aspetta, inclusi due setup personalizzabili, e supporta il formato RAW con un'interessante funzione di sviluppo in camera che è una rarità per una compatta. I fotografi che prediligono l'utilizzo manuale della fotocamera sono quindi accontentati.

Per tutti gli altri, la buona notizia è che non mancano nemmeno modalità completamente automatiche e creative che consentono di ottenere ottimi risultati senza particolare conoscenza della tecnica fotografica, semplicemente sperimentando un po'.

Tra queste, ricordiamo la modalità Advanced che fornisce diversi programmi di scatto evoluti, tra cui numerosi filtro creativi, la funzione panorama 360°, la funzione Pro a fuoco per la sfocatura controllata dello sfondo, una modalità specifica per basse luci e infine una modalità di scatto multiplo con sovrapposizione delle immagini.

Al pari della recentemente testata XF1, l'utilizzo della fotocamera nelle modalità creative è molto pratico, grazie alla versatile soluzione della doppia ghiera: in P, A ed S entrambe controllano il parametro libero, in M si dividono i compiti comandando tempi o diaframmi in base alle preferenze dell'utente - basta un clic sulla ghiera principale per invertire la funzione. Da segnalare anche che, a differenza della grande maggioranza di compatte, sulla XF1 il diaframma arriva a chiudersi fino a f/11 (uno stop in più del consueto), il che da al fotografo un pizzico di versatilità in più.

Ma la vera differenza tra la X20 e altre compatte è data dalla presenza del mirino ottico, che mostrando ora le informazioni di scatto essenziali (tempi, diaframmi, ISO e area AF) è ancora più funzionale. Su questo punto è però necessario essere molto chiari, onde evitare di generare false aspettative: il mirino della X20 è ottimo nel suo genere, a nostra memoria il migliore e il più ampio mai visto su una compatta, ma le ridotte dimensioni assolute e, soprattutto, un'area di copertura pari a solo l'85% del campo inquadrato tengono questo strumento a debita distanza dai mirini ottici di una reflex anche entry-level. C'è poi da segnalare che, in posizione grandangolo (a partire da circa 35mm) l'ottica entra nell'inquadratura come accade per i classici modelli a telemetro, il che può infastidire.

In termini di velocità, le prestazioni della fotocamera sono eccellenti. Praticamente immediata ad avviarsi (stranamente, richiede più tempo a riprendersi dalla modalità sleep), esibisce un ritardo tra scatti successivi ridottissimo per una compatta, quantificabile in circa mezzo secondo per scatti JPEG - per dare un termine di paragone, un risultato migliore delle dirette concorrenti Canon Powershot G12 / G15 e Nikon P7000 / 7700. È questo uno degli aspetti in cui la X20 mostra una decisa superiorità rispetto alla XF1, e che da solo può costituire a nostro avviso motivo di preferenza.

L'autofocus, dal canto suo, è migliorato notevolmente, anche se non in tutte le occasioni e le situazioni di scatto. In posizione grandangolo, ad esempio, le prestazioni sono ottime in assoluto e il divario rispetto alla X10 è più che evidente. In posizione tele, il divario tra i due modelli si assottiglia e la X20 si svela per ciò che, in fondo, è: una compatta. Una buona, anzi ottima compatta ma, di nuovo, alcune mirrorless e la maggioranza delle reflex sono su un'altro livello. Ecco allora dove, chi acquista la X20 come secondo corpo da affiancare alla reflex, potrebbe rimpiangere il pezzo grosso.

Come detto a commento della scheda tecnica, una seconda importante differenza rispetto alla XF1 - nonché alla maggioranza delle altre compatte, anche di luminosità massima elevata - è l'apertura massima f/2.8 fino alla focale massima di 112 mm, il che consente di avere quel controllo sulla profondità di campo che con molti altri modelli è impossibile avere, e che consente ad esempio di cimentarsi nel ritratto. Da questo punto di vista, la X20 è davvero la compatta giusta per chi già possiede una reflex e vuole un secondo corpo più "easy". E questo è, per inciso, un complimento non da poco per la piccola Fujifilm.

Un plauso alla funzione DRO (ottimizzazione della gamma dinamica), che non è più una novità ma di tanto in tanto merita di essere ricordata essendo molto efficace nel recuperare un po' di dettaglio dalle alte luci senza compromettere il resto della scena. L'impostazione 200% è a nostro avviso quella ottimale per le scene ad alto contrasto. Passando ai lati negativi, l'unico appunto che si può muovere alla X20 è che uno zoom 4X può essere limitante su una fotocamera a ottica fissa. Sul campo, spesso si sente l'esigenza di qualche millimetro in più di focale tele.