Svizzera, emissioni 5G sotto la lente e reportistica in arrivo

Il Consiglio federale svizzero potenzierà il monitoraggio delle emissioni 5G impiegando anche un team che fornirà un report con raccomandazioni.

Avatar di Dario D'Elia

a cura di Dario D'Elia

Il Consiglio federale svizzero ha stabilito oggi un potenziamento del monitoraggio ambientale in relazione alla 5G. La modifica di un'ordinanza ambientale – fra le 6 che riguardano altri ambiti – prevede una valutazione sulle radiazioni non ionizzanti (ORNI). Una bizzarra coincidenza considerato che proprio oggi c'è stato il lancio commerciale 5G di Swisscom.

"A febbraio 2019, alla telefonia mobile sono state attribuite nuove frequenze (700 MHz, 1400 MHz e 3500 MHz), acquisite da tre gestori anche in vista dello sviluppo della rete 5G", spiega la nota del Consiglio. "Per la banda di frequenza dei 1400 MHz, l’ordinanza sulla protezione dalle radiazioni non ionizzanti (ORNI) non prevedeva finora valori limiti per le antenne di telefonia mobile (valore limite per gli impianti)". Per questo ultimo motivo è stato deciso di rispettare i limiti esistenti - senza cambiamenti, ma includere anche le nuove frequenze.

Non di meno è stata "introdotta una base legale che consente la valutazione adeguata delle cosiddette antenne adattive (beam forming antennas), la cui utilizzazione dovrebbe aumentare in futuro". Di ogni rilevazione sul campo si occuperà l'Ufficio federale dell’ambiente (UFAM): nello specifico si parla appunto di monitoraggio delle radiazioni non ionizzanti nell’ambiente e ed esposizione della popolazione. Periodicamente saranno realizzati report.

Infine, un gruppo di lavoro specifico - sotto l’egida dell’Ufficio federale dell’ambiente (UFAM) – si occuperà di "esaminare le esigenze e i rischi a medio e lungo termine delle radiazioni della telefonia mobile, in particolare in relazione all’introduzione della 5G". Il primo rapporto (con raccomandazioni) al riguardo sarà pronto entro l'estate e presentato al Dipartimento federale dell’ambiente, dei trasporti, dell’energia e delle comunicazioni (DATEC).

La rinnovata ordinanza entrerà in vigore a partire da giugno 2019.