Symantec froda i clienti con falsi allarmi, class action

PC Tools Registry Mechanic, PC Tools Performance Toolkit e Norton Utilities rilevano falsi problemi di grave entità per spingere i clienti delle versioni gratuite a installare quelle a pagamento. L'accusa è stata depositata alla corte distrettuale degli Stati Uniti e si preannuncia una possibile class action.

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a cura di Elena Re Garbagnati

Symantec è stata denunciata per concorrenza sleale e istigazione fraudolenta, perpetrate mediante l'uso di tattiche di "scareware", ossia falsi allarmi che spingono illegalmente gli utenti a comprare le versioni a pagamento dei suoi programmi di sicurezza. La denuncia è stata depositata presso la corte distrettuale della California da James Gross, un cliente Symantec dello stato di Washington, che sta cercando di promuovere una class action.

Anche le Norton Utilities nell'occhio del ciclone

I programmi sotto accusa sono PC Tools Registry Mechanic, PC Tools Performance Toolkit e Norton Utilities. I primi due sono stati sviluppati da PC Tools, una controllata di Symantec dal 2008. Tutti e tre i programmi sono progettati per individuare e risolvere problemi relativi alla violazione della privacy, alle prestazioni dei sistemi e alla protezione da virus e malware. Symantec distribuisce versioni di prova di questi prodotti che consentono agli utenti di controllare gratuitamente lo stato di sicurezza e salute del loro computer.

Secondo la denuncia, durante la scansione della versione gratuita viene rilevata una gran quantità di falsi problemi che possono essere risolti solo installando il software a pagamento. Gli avvocati dell'accusa hanno quindi citato Symantec perché avrebbe "intenzionalmente progettato i tre prodotti (definiti Scareware) affinché segnalassero in maniera inquietante errori dannosi per il sistema, rischi per la privacy e problemi con il computer, indipendentemente dalla reale condizione del computer del consumatore".

Il team di esperti convocati da Gross ha inoltre confutato l'ipotesi che gli errori contrassegnati come "alta priorità" non sono, nemmeno con uno sforzo d'immaginazione, minacce credibili per la funzionalità di un computer. Alla luce di queste considerazioni, l'accusa conclude che "Symantec ha approfittato della buona fede dei consumatori per ricavarne profitti, mettendo in atto una frode vera e propria che si basa sul far credere che i PC siano gravemente danneggiati, e/o a rischio, e che l'acquisto dei suoi programmi a pagamento sia indispensabile per rimediare a questi problemi".

Secondo l'accusa le segnalazioni d'errore sono false e fuorvianti

Gli avvocati di Edelson McGuire che stanno assistendo il querelante hanno confermato a Reuters di avere provato anche altri software di Symantec, ma che il problema dello Scareware è stato individuato solo sui tre citati nella denuncia. Un altro dato riportato dall'agenzia è che nel 2011 le vendite dei prodotti consumer di Symantec (tra cui PC Tools e Norton Utilities) sono aumentate del 4 percento, generando profitti per 2 miliardi di dollari. Probabilmente è a questo dato che si attaccheranno gli avvocati dell'accusa per stabilire l'entità dei danni da risarcire.

Symantec ha diffuso un comunicato in cui scrive che l'accusa è priva di fondamento, che si difenderà a dovere per respingerla. Come sottolinea Forbes, la credibilità di Symantec potrebbe essere minata da un precedente scomodo che risale al 2010, quando gli utenti che tardavano a rinnovare l'abbonamento si erano visti recapitare messaggi in cui era scritto che "in qualsiasi momento un virus potrebbe infettare il computer, un malware dannoso potrebbe insidiarsi nel disco fisso, o potrebbe esserci una violazione della privacy. Forse potrete essere tranquilli per un po', ma alla fine i criminali informatici ripuliranno il vostro conto in banca. A voi la scelta: proteggervi ora, o chiedere pietà."

Anche in quel caso gli utenti lamentarono un atteggiamento estorsivo, ma Symantec sostenne che si trattava solo di uno scherzo e cambiò il messaggio.