Task Force UE per tassare Apple, Google e gli altri

Task Force UE per la tassazione dell'economia digitale: fra qualche settimana inizieranno i lavori.

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a cura di Dario D'Elia

La task force dell'Unione Europea che studierà il nuovo piano di tassazione per i colossi del mondo digitale avvierà i lavori nelle prossime settimane. Google, Amazon, Microsoft e tutti gli altri sono avvertiti: in futuro saranno costretti a pagare come tutte le altre aziende europee. Verranno azzerati gli escamotage e sarà lotta dura all'elusione fiscale.

"I sistemi di tassazione attuali sono stati concepiti in un'epoca pre-computer... Quindi non è una sorpresa che spesso siano in contrasto con la moderna economia digitale", ha commentato Algirdas Semeta, il Commissarrio UE per la tassazione. "La tassazione non deve essere un ostacolo per tutto ciò che di buono riguarda la rivoluzione digitale. Invece dobbiamo assicurare che il settore digitale operi lealmente e paghi equamente".

Task Force al lavoro

La task force sarà formata da specialisti, politici nazionali e alcuni ministri degli Stati membri. L'obiettivo è confezionare una proposta di strategia in vista delle prossime elezioni del parlamento UE fissate per maggio. Il problema di un accordo comunitario rimane: la politica dei veti nazionali ha sempre condizionato ogni scelta. Evidente infatti l'interesse degli Stati più piccoli e con economie emergenti a lasciare maglie più larghe per attirare i capitali dei colossi statunitensi.

L'Irlanda, che più degli altri, ha contribuito in questi anni a peggiorare il problema oggi è costretta a un passo indietro. Ma senza una soluzione si rischia semplicemente lo spostamento dei vari quartier generali in altre nazioni europee.

Non solo, la Francia spinge da tempo per una tassa che colpisca il trasferimento dati al di fuori dell'Europa e un'altra che possa ricompensare i provider per l'uso delle infrastrutture da parte dei colossi IT.

"Le sfide legate alla tassazione dell'economia digitale sono immense, e non ci sono risposte pronte", ha aggiunto Semeta. " Pertanto, abbiamo bisogno di una profonda riflessione, consapevole e mirata su questo tema all'interno dell'UE, al fine di garantire che i prossimi passi che faremo possano essere quelli giusti".