Tassa su Google, Netflix e gli altri colossi per finanziare film e fiction italiane

Il Governo sta sondando il terreno per una "tassa di scopo" da far pagare a Google, Netflix e gli altri over-the-top per sostenere le produzioni italiane.

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a cura di Dario D'Elia

Netflix, Google e gli altri colossi del Web presto potrebbero essere costretti a pagare una tassa per sostenere il cinema e le fiction di produzione italiana. La cosiddetta "tassa di scopo" è apparsa in un documento – "Rafforzamento del settore audiovisivo" – che lunedì il ministro Franceschini e il sottosegretario Giacomelli hanno presentato alle associazioni di categoria e le televisioni.

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Toc toc, Agenzia delle Entrate

Per una volta sarebbe l'Italia ad allinearsi fiscalmente con gli altri paesi. L'imposta infatti esiste in Francia e presto in Germania. In tal senso sono proprio i cugini transalpini ad aver fatto scuola: obbligano persino le TV a versare il 5,5% del fatturato per il finanziamento di cinema e fiction. L'unico contentino è legato all'IVA agevolata al 10%.

Il modello Merkel invece è quello che noi vorremmo imitare: tassa per gli over-the-top statunitensi da investire per produzioni nazionali (70%) e distribuzione nei cinema e su TV (30%). Più o meno si parla di 13 milioni di euro l'anno. Berlino è ancora in attesa dell'ok dalla Commissione UE, ma non dovrebbero esservi problemi: le cifre in ballo sono minime.

Se qualcuno pensasse che si tratta di un'operazione anti-Netflix si sbaglia. Perché nel documento del Governo ce n'è anche per Rai, Mediaset e gli altri broadcaster tradizionali. L'obbligo di produzione e programmazione di opere indipendenti sarà esteso. Perderanno i diritti se non le manderanno in onda entro qualche anno dall'acquisto e saranno obbligati a distribuirle su ogni piattaforma per non perdere l'esclusiva. 

E poi il nodo dell'elusione fiscale attuata dai colossi statunitensi non è stato ancora affrontato. Se qualcuno si inventa un modo per far rientrare gli euro sottratti, Bruxelles forse è pronta a chiudere un occhio. Si parla pur sempre di cultura. Più o meno.