Tassa sulle sigarette elettroniche domani al voto

Domani alla Camera sarà votato l'emendamento che contiene la tassa sulle sigarette elettroniche. Dovrebbe consentire di recuperare circa 50 milioni di euro a pieno regime. Intanto non è chiaro se le e-cig possano essere considerate succedanee delle sigarette tradizionali.

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a cura di Dario D'Elia

La tassa sulle sigarette elettroniche con nicotina sarà votata domani alla Camera. Come abbiamo anticipato tre settimane fa, il deputato Alberto Giorgetti del PdL e il senatore Ugo Sposetti del PD hanno co-firmato un emendamento specifico al decreto che sblocca 40 miliardi di crediti scaduti della PA verso le imprese.

Qualcosa però non torna. Va bene che lo Stato rischia di perdere un miliardo di euro di accise sul tabacco nel 2013, a causa delle sigarette elettroniche, ma i vantaggi sui conti della Sanità potrebbero essere superiori.

Ebbasta!

In attesa del parere definitivo del Consiglio Superiore della Sanità, è presumibile credere che le sigarette elettroniche arrechino meno danno rispetto alle bionde tradizionali. Ancora meglio se usate per eliminare la dipendenza da fumo. Tutto questo a medio e lungo termine dovrebbe tradursi in una riduzione delle patologie correlate e anche in una minore spesa per le casse della Sanità Pubblica.

Dopodiché sotto un profilo prettamente numerico è stato calcolato che la tassa sulla "e-cig" sarà in grado di coprire solo lo 0,12% del decreto. Nello specifico si parla di 14 milioni di euro per il 2013 e 50 milioni di euro a regime. Un'inezia che però nasconde altri problemi.

Su tutti la decisione di considerare le sigarette elettroniche succedanee di quelle a tabacco. Questo vorrebbe dire che potrebbero venderle solo i tabaccai, e i 1.500 negozi spuntati come funghi sul territorio dovrebbe chiudere. Difficile che possano resistere solo con le vendite delle e-cig alla ginzianella o alla menta piperita.

"L'idea di una nuova tassa è contro gli italiani, è pura follia. Colpisce un settore tra i pochi in crescita e che sta creando posti di lavoro", sostiene Ovale, una delle aziende leader del settore.

Aggiornamento 17.13. La riformulazione dell'emendamento, secondo fonti stampa, avrebbe escluso le sigarette elettroniche.