La tassa sui dispositivi elettronici che consentono la copia privata sarà ancora più alta nel 2011. A distanza di un anno dall'approvazione del decreto Bondi, come segnalava ieri anche DDay, ecco puntuale l'aumento dell'equo compenso SIAE applicato a hard disk multimediali, video-recorder, lettori MP3, etc.
Equo compenso o rapina ben orchestrata?
Com'è risaputo il decreto prevede una serie d'incrementi programmati sui dispositivi: in pratica nel 2012 sarà ancora peggio. I ritocchi riguardano solo le soglie massime d'archiviazione, quindi di fatto i prodotti più innovativi e capienti. Ovviamente il ricarico grava sui produttori, che a loro volta si rifanno sui consumatori finali. Non a caso molti marchi hanno a listino dispositivi privi di memoria, per consentire ai clienti di aggirare la tassazione: gli hard disk interni sono soggetti a un prelievo minimo.
Entrando nei dettagli si scopre che non cambierà nulla per le memorie trasferibili (o rimovibili), chiavette USB e hard disk esterni. Rincari invece per memorie o HDD integrati in apparecchi multimediali audio e video portatili: oltre i 500 GB si pagheranno 32,20 euro, con un incremento di 2,76 euro ogni 200 GB ulteriori. Analogo approccio nei confronti dei lettori MP3 o hi-fi portatili: oltre i 30 GB si pagheranno 12,88 euro, con un incremento di 2,76 euro ogni 10 GB ulteriori.
Anche gli hard disk multimediali con uscita audio/video saranno soggetti a questo trattamento: oltre i 500 GB si pagheranno 32,20 euro, con un incremento di 2,76 euro ogni 200 GB ulteriori. Così come i decoder e videoregistratori con HDD: oltre i 500 GB si pagheranno 32,20 euro, con un incremento di 2,76 euro ogni 500 GB ulteriori. Infine ogni altro dispositivo particolare, che non rientra nelle precedenti categorie, oltre i 500 GB sarà gravato da una tassa di 16,10 euro, con un incremento di 1,84 euro ogni 200 GB ulteriori.
L'aspetto interessante è che mediamente prima vi era semplicemente un cifra stabilita per le soglie massime, mentre adesso è previsto un aggravio capillare in relazione al numero di megabyte o gigabyte. Giusto per comprendere la portata dell'abuso (perché tale è stato definito dalla Corte di Giustizia Europea) è sufficiente considerare che un hard disk multimediale da 2 Terabyte frutta alla SIAE 52,9 euro.
E dire che non solo le mani sono state ampiamente messe nelle tasche degli italiani, ma il borseggio non sembra neanche sufficiente per ripianare i conti SIAE.