Tasse e fatture via blockchain, l'esperimento cinese

Certezza delle transazioni, impossibilità di manipolare il flusso di denaro, tracciabilità e riduzione dei costi. Questi sono i possibili vantaggi che si avrebbero applicando alla cosa pubblica la stessa tecnologia di Bitcoin. In Cina preparano i primi esperimenti.

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

In Cina useranno la tecnologia blockchain per il pagamento delle tasse e l'emissione delle fatture. Si tratta di un primo esempio concreto di come questa soluzione tecnologica si possa usare per altri scopi rispetto alle "semplici" criptomonete.

Per il paese asiatico si tratta da una parte di un ulteriore passo nella digitalizzazione dell'intero paese e dei servizi pubblici - un processo che include tra l'altro anche lo sviluppo di una criptomoneta nazionale. Dall'altra, forse ancora più importante, è il tentativo di introdurre un potente strumento per limitare l'evasione fiscale.

Un aspetto interessante degli smart contracts, infatti, sta proprio nel fatto che esiste un sistema matematico a garantire il rispetto degli accordi. Sarebbe molto più difficile manipolare il flusso di denaro. Blockchain applicato alla tassazione e alla fatturazione potrebbe senz'altro aiutare a garantire che tutti paghino il dovuto. Inoltre tutto il sistema diventerebbe più leggero e meno costoso da gestire. Similmente, aiuterebbe a contenere la corruzione perché ogni transazione sarebbe facilmente tracciabile.

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Pechino

Con questa novità Pechino mantiene la propria posizione come il Paese che più di tutti sta abbracciando Blockchain. Nei piani cinesi c'è anche la gestione della salute pubblica tramite questa tecnologia. Un primato che finora è stato incontrastato, ma sono sempre di più i governi che si stanno muovendo nella stessa direzione. I Russia si stanno studiando nuove leggi e si sta valutando l'idea di usare il surplus energetico per minare criptomonete. In altri paesi sta succedendo la stessa cosa, e diverse aziende private - compresa una grande banca privata svizzera - si stanno aprendo a Bitcoin e simili.  In Giappone e Corea del Sud Bitcoin (e altre) è una moneta legalmente accettata.

Se le autorità cinesi manterranno i piani, dunque, entro un tempo relativamente breve la seconda economia al mondo (14,8% del PIL mondiale) sarà anche il più grande territorio sperimentale per la blockchain. Un segnale che ci dice almeno una cosa con chiarezza: blockchain è qui per restare, anche se le singole valute vanno e vengono.


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