La guerra degli Hub: USB 2.0, Intelligenti contro Tradizionali
L'USB ha rappresentato uno standard comune per diversi anni. Sfortunatamente, moltissima gente crede erroneamente che l'USB 2.0 abbia relegato nel passato le penose prestazioni del precedente. La palese verità è che le periferiche USB 2.0 possono gestire grosse quantità di dati in un batter d'occhio, mentre le 1.1, per essere sfruttate appieno, necessitano di essere connesse ai PC tramite un hub USB.
Troppe volte ci si è trovati limitati dal fatto che gli hub USB 1.1 hanno a disposizione una banda di 12 Mbit/s, da distribuire tra tutte le periferiche collegate. A questo punto, è normale pensare che la strada più semplice sia passare all'USB 2.0, che garantisce una banda di 480 Mbit/s, in modo da avere diverse periferiche "lente" che dialogano a velocità accettabili. Giusto?
Non proprio. In realtà, non tutti gli hub utilizzano lo stesso metodo per far viaggiare il segnale a 12 Mbit/s all'interno del canale dati a 480 Mbit/s. Questa operazione, all'interno degli hub USB, viene svolta da speciali circuiti chiamati "Transaction Translators", detti TT per comodità. Questi TT però non possono operare contemporaneamente su differenti periferiche e questo problema rappresenta il collo di bottiglia con cui bisogna confrontarsi ogniqualvolta che si decide di connettere più USB 1.1 in contemporanea.
Abbiamo ricevuto un hub a TT multipli dalla Cypress Semiconductor, uno dei principali produttori di componenti di questo tipo, e lo abbiamo confrontato con un hub convenzionale a singolo TT, in un test che simula le reali condizioni di tutti i giorni.