Telecom chi? La UE pronta a cancellare privilegi

La bozza della nuova normativa UE sulle Next generation network è una manna per la libera concorrenza. Obbligherà tutti gli ex-monopolisti a concedere i propri cavidotti e network. I prezzi saranno stabiliti dalle Authority.

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a cura di Dario D'Elia

Telecom sta per essere politicamente spazzata via come una pagliuzza dall'Unione Europea. Se la Commissione di Bruxelles approverà la bozza che il commissario all'Agenda digitale Neelie Kroes sta facendo circolare l'ex monopolista non potrà più puntare i piedi.

Ecce fibra!

Le Next generation network (NGN) comunitarie, stando alle carte, saranno infatti soggette a una nuova normativa che dovrà essere fatta rispettare dalle Authority nazionali. Al centro della questione l'obbligo per tutti gli ex-monopolisti di concedere ai concorrenti l'accesso al proprio network
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Il problema (per Telecom) è che le regole saranno a favore del libero mercato. Ecco quindi la condivisione dei cavidotti e l'unbundling della fibra come avviene per il rame. I prezzi saranno poi regolati dalle Authority. L'Agcom (Autorità garante delle comunicazioni) dovrà insomma stabilire un "listino" basato sui costi, come suggerisce la Neelie Kroes.

L'ultimo elemento chiave riguarderà il cosiddetto accesso "bitstream", ovvero la possibilità per gli operatori terzi di noleggiare servizi in fibra di Telecom – come avviene adesso per l'ADSL tradizionale. In questo caso il commissario suggerisce libero mercato e nessun prezzo imposto se sussiste un adeguato livello di concorrenza.

Come riporta La Repubblica, la Raccomandazione UE potrebbe avere effetti dirompenti sulla situazione italiana. È evidente che gli investimenti di un operatore dominante sarebbero a rischio: meglio accordarsi con i concorrenti.