Telecom: confermati 103 milioni di euro di multa per abuso di posizione dominante

Il Consiglio di Stato ha respinto il ricorso di Telecom Italia nei confronti della sanzione per abuso di posizione dominante comminata dall'AGCM. Dovrà pagare 103 milioni di euro.

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a cura di Dario D'Elia

Il Consiglio di Stato ha confermato implicitamente la sanzione da 103 milioni di euro comminata a Telecom Italia per abuso di posizione dominante nel settore delle telecomunicazioni. Poche ore fa ha respinto il ricorso della società alla delibera del 2013 firmata dal Garante della Concorrenza. Ai tempi venne stabilito che Telecom Italia, abusando della propria posizione dominante nelle infrastrutture di rete, aveva ostacolato le offerte dei concorrenti.

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Due le condotte irregolari. Da una parte aveva opposto un numero "ingiustificatamente elevato" di rifiuti all'attivazione di servizi di telefonia e di Internet a banda larga provenienti dagli altri operatori. In pratica gli utenti che volevano passare ad altro fornitore spesso si trovavano la strada bloccata ed erano costretti a rimanere con l'incumbent. Dall'altra aveva attuato sconti rilevanti alla clientela business tali da non consentire ai concorrenti di offrire alternative, considerato il basso margine sul prezzo all'ingrosso.

Per queste violazioni l'AGCOM stabilì di multare Telecom per un totale 103,8 milioni (88,2 + 15,6 milioni di euro). Dopo un ricorso al TAR non andato a buon fine, oggi il Consiglio di Stato ha confermato la scelta del Garante.

Telecom è stata condannata anche al pagamento delle spese legali per 32mila euro, di cui 7mila a favore dell'Antitrust e 5mila a testa a favore degli altri soggetti che si sono costituiti in giudizio, ovvero l'Associazione italiana Internet provider e i concorrenti Fastweb, BT Italia, Vodafone Omnitel, Wind Telecomunicazioni.