Telecom ha rispettato gli impegni sulla rete fissa? No

Il Garante per le Comunicazioni ha confermato che Telecom Italia non ha rispettato tutti gli impegni assunti nel 2008 riguardanti i servizi di accesso all’ingrosso alla rete fissa. Il comunicato ufficiale sottolinea le novità positive e accenna brevemente agli impegni in materia di qualità e ammodernamento delle rete fissa.

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a cura di Dario D'Elia

Il Garante per le Comunicazioni ha tirato le orecchie a Telecom Italia: gli impegni assunti dall'ex-monopolista nel 2008 e "divenuti obblighi regolamentari con la delibera 731/09/CONS" non sono stati rispettati. Lo si scopre nel comunicato ufficiale AGCOM che è stato diramato ieri a seguito della riunione programmata che doveva fare il punto sui servizi di accesso all'ingrosso alla rete fissa.

Il tank Telecom rischia la puntura di uno spillo

"Dall'attività di monitoraggio è risultato che si sono registrati significativi progressi relativamente ad alcuni aspetti riguardanti la parità di trattamento e la trasparenza delle informazioni che Telecom Italia deve fornire agli operatori alternativi", si legge nel documento.

"Per altro verso l'Autorità ritiene che su taluni specifici gruppi di Impegni in materia di qualità e ammodernamento delle rete fissa siano invece necessari ulteriori interventi da parte dell'incumbent, così da garantirne una effettiva ed efficace implementazione".

Ecco quindi scattare il sollecito "affinché provveda ad adottare le necessarie iniziative" entro il mese di gennaio 2011, "tenendo nella massima considerazione anche quanto al riguardo rappresentato dagli operatori alternativi". Insomma Telecom dovrebbe attuare in meno di due mesi ciò che avrebbe dovuto fare in circa tre anni: si tratterà di piccoli dettagli quindi.

L'aspetto divertente della vicenda è che invece di entrare nello specifico delle mancanze il Garante si sofferma su ciò che ha fatto di buono Telecom – come un buon ufficio stampa sa fare, aggiungerei.

Scopriamo così, con soddisfazione dell'adozione "della nuova procedura di delivery (NPD) per i servizi all'ingrosso (unbundling, WLR e bitstream) da parte di 25 operatori alternativi, 2 dei quali di primario livello nazionale, nonché la previsione che anche gli altri importanti operatori aderiscano entro il settembre 2011" e "la avvenuta riapertura al servizio bitstream di oltre 300 centrali delle 500 che risultavano sature al marzo 2010, mentre per altre 170 è comunque pianificata la riapertura entro il mese di dicembre".

Tutto chiaro se non fosse che scorrendo "gli impegni di Telecom Italia del 2008" l'occhio non può che cadere sul punto n°9 che riguarda "le reti di nuova generazione".

AGCOM non ne parla, quindi probabilmente Telecom Italia deve aver provveduto... ecco l'elenco:

  • la pubblicazione da parte di Telecom Italia di un'offerta a condizioni eque e ragionevoli, sottoposta alla vigilanza dell'Autorità, per l'accesso e la condivisione delle "infrastrutture di posa" quali cavidotti e canaline, e, ove ciò non sia tecnicamente o economicamente possibile, l'offerta di modalità di accesso alternative alle fibre spente;
  • l'estensione degli Impegni ai servizi intermedi di accesso forniti mediante reti di nuova generazione per i quali l'Autorità abbia imposto a Telecom, in qualità di operatore SPM, un obbligo di fornitura a condizioni non discriminatorie;
  • l'adesione di Telecom Italia al Comitato NGN Italia, costituito dall'Autorità, all'interno del quale dovrà proporre linee guida per il processo di migrazione degli Operatori verso le reti di nuova generazione.