Telecom in due mosse: fusione con 3 Italia e scorporo

Il presidente esecutivo di Telecom Italia è a favore sia della fusione con 3 Italia che dello scorporo della rete Telecom. Un cambio di rotta rispetto al passato, ma gli azionisti e i dipendenti hanno dei timori.

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a cura di Dario D'Elia

Franco Bernabè, il presidente esecutivo di Telecom Italia, è favorevole alla fusione con 3 Italia. Ieri durante l'assemblea per il bilancio ha scoperto le carte, ma la reazione è stata tiepida. Azionisti e dipendenti sono preoccupati per l'andamento finanziario (dividenti dimezzati, titolo in discesa e 2013 buio) e per i tagli. L'operazione 3 Italia darebbe ossigeno, ma per gli organici sarebbe l'ennesima mazzata.

Intanto sembra giungere al termine il dibattito sulla veridicità dei conti dell'operatore mobile. "Contrariamente a quanto riportato oggi (ieri, NdR.) da un quotidiano economico (Il Sole 24 Ore, NdR.), nel 2012 i costi di acquisizione dei nuovi clienti di 3 Italia non sono stati capitalizzati", si legge nella nota ufficiale.

Telecom Italia

"Il numero di clienti di 3 Italia é riportato anche nella relazione annuale 2012 di Hutchison Whampoa Limited". In pratica il noto quotidiano finanziario sosteneva che 3 Italia non valesse più del 2,6-3% di Telecom Italia, e che quindi Hutchinson Whampoa fosse obbligata a un grandissimo esborso per entrare in Telco. Parole durissime che 3 Italia ha bollato come dannose e fuorvianti per la propria reputazione.

Bernabè ha approfittato della riunione anche per ritornare sullo scorporo della rete, e promuoverlo a pieni voti. Sempre a patto che vengano applicate le nuove regole sulla parità di trattamento degli operatori. In ogni caso è evidente che senza lo scorporo è difficile che possa essere concessa la fusione con i cinesi. La rete in rame di Telecom Italia è pur sempre la rete italiana, e il prossimo Governo potrebbe esercitare la golden share che ha sull'azienda. Ovvero bloccare tutto per favorire l'interesse nazionale.