Telecom Italia Lab, siamo pronti per i 500 Mbps

Il TILab, il centro ricerche di Telecom Italia, festeggia 50 anni. Nei suoi laboratori si è fatta la storia delle telecomunicazioni italiane e non solo. Svelata la tecnologia FTTB che consentirà con fibra e rame di raggiungere i 500 Mbps in download.

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a cura di Dario D'Elia

Telecom Italia ha già pronta la tecnologia di connettività residenziale che nel 2015 consentirà agli italiani di andare a 500 Mbps. Tom's Hardware ha avuto l'opportunità di scoprire la novità durante la visita al TILab di Torino, in occasione del 50° compleanno del centro ricerche di Telecom Italia.

50 anni tilab

Il futuro nasce dalla storia. La nostra

TILab è un'istituzione, un tempio della ricerca tecnologica. Le sue fondamenta risalgono al 1961 quando in epoca pre-digitale la STIPEL (Società Telefonica Interregionale Piemontese e Lombarda) intuì l'esigenza di un centro specializzato per la telefonia. Con la nascita della SIP (Società Idroelettrica Piemontese) - che poi si trasformò in primo operatore nazionale nel 1964 - quella che nel frattempo era diventato CSEL (Centro Studi e Laboratori) venne promosso a CSELT (Centro Studi e Laboratori Telecomunicazioni). Negli anni 2000 le attività confluirono in Telecom Italia Lab.

Quando oggi Telecom Italia dice che "il futuro nasce dalla storia. La nostra" anche se sembra un'affermazione presuntuosa bisogna riconoscere che è vero. Allo CSELT l'ingegner Leonardo Chiariglione ha inventato l'MPEG – senza questo non ci sarebbe stato l'MP3. Come ci ha raccontato Sandro Dionisi, Direttore Telecom Italia Lab, "anche il primo cavo in fibra europeo per le trasmissioni video è stato realizzato in questi laboratori".

"Era il 1977 e la prototipazione fu curata con l'aiuto di Corning (quella dei Gorilla Glass, NdR.)". Come dimenticare la prima centrale numerica di Mestre. "Progettata e sviluppata sempre a Torino", sottolinea con orgoglio Dionisi, ormai nel capoluogo piemontese dal 2008.

brevetti tilab

Il murales di brevetti

E la lista delle innovazioni potrebbe proseguire perché il murales dei brevetti registrati dal centro ricerche occupa una parete. Ieri mattina abbiamo visto che l'ultimo risale ad ottobre 2014: "Metodo e sistema per comparare video". E almeno altri due degli ultimi sei mesi riguardavano i droni.

"Costruire il futuro rendendo universali e facilmente fruibili le sofisticate tecnologie che ormai ci circondano è la missione del TILAb e dei suoi ricercatori, specchio dell'eccellenza di un'azienda come Telecom Italia che continua a fare scuola, ad attrarre talenti e che, con 3 miliardi l’anno, investe più di ogni altra realtà industriale nel futuro del nostro Paese", ha dichiarato il presidente di Telecom Italia Giuseppe Recchi. 

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Quello che oggi si chiama TILab si deve a un efficiente ecosistema che dai tempi dell'Olivetti ha consentito di far germogliare l'innovazione. Quel misto di riservatezza sabauda e dedizione al lavoro probabilmente ha protetto la struttura dai marosi societari che negli anni hanno toccato la direzione generale. Da qui Milano e Roma sembrano molto distanti. Nei laboratori si fa ricerca, vi sono molti ospiti stranieri, si collabora con realtà internazionali. Almeno un brevetto 4G LTE che riguarda proprio lo standard è di proprietà TILab. In verità bisogna ricordare che nella pancia del laboratorio ci sono più di 3mila brevetti e più di 50 progetti di ricerca attivi con le università di tutto il mondo.

Se parli di 5G ti dicono che è ancora una chimera, ma anche la massima espressione di un concetto sui cui stanno già lavorando da tempo sulle reti: separare l'hardware dal software. In pratica tendere a uno scenario dove si può decidere quali applicazioni usare, sviluppare e integrare in un sistema "generico" fatto di antenne, cavi e impianti.

"Avremo grandi datacenter e tanta virtualizzazione. Potremo intervenire su ogni parametro", ha spiegato Dionisi. "Ad esempio cambiare il segnale 3G, 4G e 5G sulle frequenze a disposizione in relazione alle esigenze. Senza contare le antenne intelligenti che si sposteranno per soddisfare eventuali picchi di traffico".

In pratica il domani è fatto da una rete (fisica) intelligente adattiva che incrementerà la qualità e l'offerta di servizi grazie a datacenter sempre più evoluti. Con la 5G ogni tipo di dispositivo, compresi i frigoriferi e gli smartwatch, diventeranno nodo di questa grande rete.

g.fast

G.Fast (aka Fast) di Telecom Italia

Per tornare con i piedi per terra – la 5G è prevista per il 2020 – non si può fare a meno di parlare di fiber-to-the-building (FTTB). Tom's Hardware ha visto in anteprima assoluta il dispositivo G.Fast (di cui parlammo a marzo 2014) che Telecom Italia nel 2015 inizierà a installare nei condomini e nei centri uffici per portare la connettività a 500, 600 e volendo 700 Mbps.

Di cosa si tratta esattamente? In pratica è il passaggio successivo al fiber-to-the-cabinet, ovvero il progetto di implementazione della rete in fibra che oggi Telecom Italia sta portando avanti su tutto il territorio italiano. Questo entro il 2016 dovrebbe consentire di offrire l'ultra-broadband al 50% della popolazione. L'FTTB, senza particolari e ulteriori investimenti, permetterà di incrementare le prestazioni in download fino a 500 Megabit.

fibra telcom

Fibra!

In verità si parla di 700 Megabit complessivi, che Telecom potrebbe confezionare come offerta in 500 Megabit in download e 200 Megabit in upload oppure 600/100 oppure ancora 350/350. "Ma queste sono solo le prime tecnologie perché per il futuro sempre usando il rame di casa si prevede 1 Gigabit complessivo invece che 700 Megabit", ha sottolineato il direttore del centro.

A questo punto anche se la fibra in casa rimane il grande obiettivo finale viene da pensare che la sostituzione del rame nelle case potrà attendere. Che poi alla fine quel che conta sono i servizi, perché oltre certe soglie in ambito consumer conta poco avere 100 o 500 Megabit.

"Qui stiamo lavorando sul progetto Sky", ha ricordato Donisi tirando in ballo l'accordo siglato recentemente tra Telecom Italia e il colosso di Murdoch. "Con la fibra a 100 Megabit l'esperienza d'uso è migliore di quella satellitare. Anche solo per il fatto che il mezzo fornisce prestazioni costanti". Lo standard Full HD 1080i non è un problema; nei laboratori TILab è la vera sfida è quella dell'Ultra HD e ancor di più immaginare in un appartamento più schermi ad altissima risoluzione sintonizzati su canali diversi.

520 Mbps grazie al FTTB

"Ci sarà ovviamente un modem Telecom Italia e stanno lavorando a un nuovo decoder Sky, ma il content delivery network è il nostro. Lo stesso che usa Mediaset per i suoi servizi. Noi non offriamo solo la banda ma tutto ciò che intercorre tra il Wi-Fi di casa del cliente, la rete e le loro piattaforme video".

Insomma, Telecom Italia è davvero un'azienda strana. Nasconde nei suoi periferici laboratori – ai "confini dell'Impero" – le innovazioni che hanno e continueranno a cambiare le nostre vite. Però come sosteneva ieri lo scrittore Alessandro Baricco "l'innovazione non ha niente a che fare con il progresso e lo sviluppo".

"L'innovazione è uno scarto laterale. Solo il futuro può decretare se si possa parlare di reale progresso".