Telecom Italia fa sapere indirettamente al Governo che lo sviluppo della rete in fibra lo farà da sola: obiettivo 40 città cablate fiber-to-the-home entro il 2017. Ieri Infratel, il braccio del ministero dello Sviluppo Economico per la realizzazione della NGN, ha ricevuto una comunicazione dell'ex monopolista piuttosto netta nei toni.
Ed è una mossa intelligente, come spiega La Repubblica, perché se il Governo tenterà di finanziare progetti alternativi nei medesimi siti Bruxelles potrebbe considerarli "aiuti di Stato".
Non è un vero e proprio colpo di scena bensì l'effetto del piano Renzi, che stabilisce aiuti per le zone non concorrenziali. È evidente che Telecom metterà le pedine là dove è certa di avere un ritorno, quindi i concorrenti potranno fare lo stesso ma in autonomia e senza sostegni finanziari provenienti da Roma.
La contromossa Telecom era nell'aria soprattutto se si considerano i paletti stabiliti dall'Antitrust sull'eventuale nascita di una società nazionale per le infrastrutture di rete basata su Metroweb. L'AGCM ha spiegato che l'ideale sarebbe una società business-to-business, che dialoghi con gli operatori e non i consumatori. In alternativa andrebbe anche bene un consorzio di operatori senza nessuno dominante. Telecom invece vorrebbe avere il controllo.