Telecom pronta allo scorporo della rete: al via le trattative

Telecom Italia sarebbe disposta a creare un Operatore di accesso all'ingrosso di rete fissa con Metroweb. Fondo Strategico Italiano dovrebbe essere della partita con 3 miliardi di euro. In ogni caso l'incumbent vorrebbe mantenere il controllo della nuova entità.

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a cura di Dario D'Elia

Lo scorporo della rete Telecom Italia non è più un tabù, grazie alla Cassa Depositi e Prestiti, Metroweb e il Fondo Strategico Italiano. Secondo il Sole 24 Ore nei prossimi giorni l'amministratore delegato di Telecom, Marco Patuano, e Franco Bassanini, presidente della Cdp e di Metroweb, dovrebbero incontrarsi a Roma per fare il punto. Non c'è molto da inventare; il confronto verterà sui numeri.

Come avevamo anticipato ad aprile (Telecom Italia pensa allo scorporo della rete dai servizi), l'ex monopolista ha già studiato a fondo il tema e ipotizzato almeno tre strategie. La più accreditata è quella basata sul conferimento del ramo d'azienda dedicato alle infrastrutture (rete e manutenzione). In pratica Telecom sarebbe disposta a creare una nuova entità - Opac (Operatore di accesso all'ingrosso di rete fissa) - in cui entrerebbe Metroweb, con i potenziali 500 milioni della Cdp, e il Fondo Strategico Italiano con 3 miliardi di euro. Ovviamente l'incumbent vorrebbe mantenerne il controllo di maggioranza, pur consentendo ai partner un progressivo aumento delle quote.

Opac

In questo modo tutti potrebbero raggiungere gli obiettivi prefissati. Metroweb sarebbe in grado senza troppi sforzi di attivare i servizi in fibra da 100 Mega nelle case di 30 città italiane entro il 2015. Telecom Italia invece potrebbe agevolmente portare i 100 Mega in 99 città entro il 2014. Il tutto senza intoppi sulle architetture, o meglio: la condivisione dell'infrastruttura consentirebbe alle parti di raggiungere più facilmente un compromesso su dove deve arrivare la fibra (cabina o appartamento) e sul destino del rame.

Il vertice romano dei prossimi giorni però sarà sulle cifre in ballo. Telecom Italia stima che l'attuale infrastruttura di rete valga circa 15 miliardi di euro, considerando 600 euro per singola linea. Le controparti sarebbero invece più indirizzate a proporre 12 miliardi, con una valorizzazione per linea di circa 480/500 euro. Telecom potrebbe anche accettare ma la diretta conseguenza si avrebbe nella quota di controllo di Opac: potrebbe salire fino al 70%.

Lo scenario che sembra profilarsi all'orizzonte è senza dubbio affascinante. Difficile però prevedere l'eventuale parere dell'Unione Europea, che potrebbe considerare il coinvolgimento del Fondo Strategico Italiano e CdP come un "aiuto di Stato". Non meno importanti i pareri di AGCOM e AGCM. Insomma, l'impalcatura poggia al momento su machiavellici equilibrismi.

Aggiornamento. Telecom Italia ha diramato un comunicato in queste ore dove si legge che "le informazioni riportate sono destituite di ogni fondamento".