Telefonica rassicura: non cambierà nulla in Telecom

Ieri il presidente di Telefonica ha incontrato il premier Letta rassicurando su italianità e investimenti.

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a cura di Dario D'Elia

Telefonica si impegnerà affinché Telecom Italia possa continuare a sviluppare la rete in fibra. Ieri lo stesso presidente Alierta ha assicurato al premier Letta che l'italianità dell'azienda sarà salvaguardata, così come i posti di lavoro e gli investimenti. Non dovrebbe cambiare nulla rispetto al passato.

"È stata una riunione molto cordiale nel corso della quale abbiamo manifestato al premier il nostro impegno, come socio industriale di Telecom Italia, ad aiutare a sviluppare il mercato domestico e gli investimenti", ha commentato Alierta dopo l'incontro.

Alierta "rossa"

Tutto questo è stato sufficiente per rassicurare gli investitori che hanno premiato il titolo Telecom con un +6% (0,72 euro), anche se in verità pare che a Palazzo Chigi l'incontro sia stato bollato come "interlocutorio". Marco Fossati, che detiene il 5% dell'azienda tramite Findim, continua a essere duro.

"Temo che gli spagnoli abbiano a cuore i propri interessi e tengono in minoranza l’85% dei soci Telecom", ha commentato il manager. "La questione non è dare il benestare per il comando a gruppi stranieri o italiani, ma se consegnare il comando della società a gruppi che realmente hanno a cuore la valorizzazione di Telecom". Per altro Fossati sostiene che le azioni dovrebbero essere contate più che "pesate".

Intanto per golden power e riforma dell'OPA si registra una brusca frenata. Pare che Letta e Alierta non ne abbiano parlato. Il Governo sarebbe intenzionato a riformare il Testo unico della finanza senza fretta, e senza farsi tirare per il colletto per correzioni ad aziendam.

Il consiglio di amministrazione del 7 novembre affronterà sicuramente il capitolo dismissioni: le attività sudamericane di Telecom Italia creano problemi antitrust a Telefonica, e valgono miliardi di euro che farebbero comodo per ridurre il debito.

La sensazione è che Telefonica voglia mantenere lo status quo, preoccupandosi solo di risolvere i problemi con le filiali Telecom in Argentina e Brasile. Forse non è una bella notizia per gli italiani: tutti si aspettavano una qualche accelerazione o comunque una svolta strategica.

Ieri infine si è registrato un fatto insolito: un duro scontro a distanza tra Carlo De Benedetti e Marco Tronchetti Provera. Il tema era quello delle rispettive storie imprenditoriali legate a Telecom Italia.