Telemarketing, qualche novità anti-telefonate moleste

Nuove norme per il telemarketing: si parla di un registro delle opposizioni potenziato e un numero unico per le telefonate commerciali.

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a cura di Dario D'Elia

Le regole del telemarketing stanno nuovamente per cambiare, grazie all'approvazione di alcune modifiche del DDL Ranucci (PD) elaborato in sede di commissione Trasporti e Attività produttive. Ovviamente manca ancora il voto favorevole della Camera e del Senato per il sì definitivo, ma a meno di soprese l'iter dovrebbe concludersi a dicembre.

La prima novità riguarda il potenziamento del registro delle opposizioni, che consentirà l'inserimento di tutte le proprie utenze fisse e mobili.

Inoltre, e varrà per tutti, le chiamate commerciali saranno riconoscibili grazie all'introduzione di un numero unico specifico. A questo verrà affiancata un'altra numerazione per le indagini statistiche. Ciò vuol dire che in entrambi i casi l'utente sarà in grado di riconoscere a schermo l'eventuale chiamante.

registro opposizioni
Registro opposizioni

La buona notizia è anche che l'iscrizione al registro revoca tutti i consensi precedentemente espressi in ogni modalità.

Leggermente diverso lo scenario nel caso si siano dati consensi diversi nei rapporti contrattuali in essere. Il problema quindi è che proseguirà l'attività di up-selling e cross-selling. In pratica si continuerà a essere infastidi dai propri fornitori a meno che non si chieda espressamente la revoca del consenso.

Gli operatori che non si adeguano al prefisso unico avranno "la facoltà di presentare l'identità della linea a cui possono essere contattati".

Il motivo di questa eccezione si deve al fatto che in sede europea l'orientamento legislativo è quello di prevedere "che le persone fisiche o giuridiche che usano servizi di comunicazione elettronica per effettuare chiamate di commercializzazione diretta presentano l'identità di una linea alla quale possono essere contattati oppure un codice o un prefisso specifico che identifichi il fatto che si tratta di una chiamata a fini commerciali".

Insomma, si è giunti a un compromesso soprattutto perché Assocontact, che rappresenta le società che gestiscono i servizi di Contact Center, aveva espresso preoccupazioni per il settore e rischi per oltre 20mila posti di lavoro.