Avatar di Elena Re Garbagnati

a cura di Elena Re Garbagnati

Tra i pianeti che TESS osserverà, i ricercatori sperano di identificarne almeno una cinquantina con diametro fino a quattro volte minore rispetto a quello della Terra, auspicando che almeno alcuni si trovino nella zona abitabile delle loro stelle. Se TESS dovesse raggiungere questo obiettivo, questi mondi si aggiungerebbero all'attuale catalogo di stelle con pianeti orbitanti potenzialmente abitabili, tra cui ci sono per esempio Proxima Centauri e TRAPPIST-1.

4 cover pia21421 png 19093dd74e12aa80e4e8a790cd306bf29

Trappist

TESS dovrebbe anche trovare diverse centinaia di mondi di altro tipo, da giganti gassosi alle super-Terre, passando per mondi con dimensioni comprese fra quelle della Terra e quelle di Nettuno. I pianeti che verranno individuati da TESS saranno probabilmente oggetto di studio nei prossimi due decenni.

HR v3 diagram all

Hertzsprung-Russell Diagram. Crediti: Cardiff University blogs

George Ricker, scienziato del Massachusetts Institute of Technology, ha spiegato a Space.com che nella sua attività di ricerca TESS si concentrerà sulle nane M, stelle che sono un po' più fredde del nostro Sole. Questo significa che i pianeti potenzialmente abitabili dovrebbero orbitare più vicino alla loro stella rispetto alla distanza Terra-Sole. Dato che TESS sfrutta la tecnica del transito, dovrebbe essere più semplice individuare nell'arco di 27 giorni un pianeta che passa più frequentemente davanti alla sua stella, rispetto a uno che ha un'orbita più ampia.

Ricker aggiunge che l'altro vantaggio delle nane M è che hanno dimensioni pari a circa la metà del Sole, quindi un pianeta che transita davanti alla stella è più facile da individuare perché "l'oscuramento" che genera è più grande di quello dello stesso pianeta in transito davanti a una stella più grande.

Venustransit 2004 06 08 07 49

Transito. Crediti: Klingon - photo taken by Jan Herold (German Wikipedian)

C'è anche un terzo vantaggio: le nane M di solito emettono luce con una lunghezza d'onda di circa 1 micron, il che significa che sono ben visibili nell'infrarosso. Lo spettro perfetto per il JWT, che è ottimizzato per le osservazioni in quella lunghezza d'onda. Dato che uno degli obiettivi dichiarati della missione di TESS è quello di individuare obiettivi da approfondire poi con JWST, è evidente come la scelta delle nane M sia stata ponderata con attenzione. Non solo: trattandosi di stelle relativamente vicine alla Terra e visibili nell'infrarosso, sarà possibile approfondire le scoperte di TESS con la spettroscopia da Terra, utile per misurare le masse dei pianeti e iniziare a caratterizzarne le atmosfere.

Immagine

L'interesse è quindi puntato sui piccoli pianeti per i quali si possano effettuare poi osservazioni di follow-up con i telescopi attuali e pianificati. Dei pianeti individuati TESS potrà misurare le dimensioni, e con il successivo follow-up di potranno determinare le masse di alcuni di questi. I dati di massa e dimensioni consentono di determinare la densità dei pianeti e quindi di iniziare a intuirne la composizione. È a questo punto che entrerà in gioco il telescopio spaziale James Webb, che avrà il compito di portare avanti uno studio approfondito sui pianeti individuati da TESS.

Il nostro consulente Antonio D'Isanto, a proposito delle stelle di classe M, commenta che "si tratta di una scelta rischiosa, perchè non sappiamo con certezza se queste stelle siano adatte ad ospitare pianeti in grado di sviluppare la vita. Questo perchè sono soggette a flare e a brillamenti improvvisi che teoricamente potrebbero devastare le atmosfere dei pianeti più prossimi. D'altro canto, una pianeta che riuscisse a sviluppare la vita e fosse posto a una distanza di sicurezza sufficiente da preservarlo dagli effetti dell'attività stellare, avrebbe, per così dire, una porta aperta verso l'eternità. Queste stelle infatti, data la loro massa estremamente ridotta, bruciano il loro combustibile molto molto lentamente, e possono vivere per decine di miliardi di anni in sequenza principale. In pratica molto più dell'età attuale dell'Universo. Per dirla con altre parole, se dovessi cercare una civiltà avanzata nel Cosmo, non andrei a cercarla attorno a una stella di classe M, ma dovessi trovarne una molto molto avanzata, al contrario mi aspetterei di trovarla proprio lì".

Quanto durerà la missione di TESS

Gli scienziati sperano che TESS operi per un periodo più lungo rispetto alla missione pianificata di due anni, soprattutto perché le sue osservazioni si sovrapporranno a quelle di Webb. L'obiettivo più ambizioso è fare sì che TESS e PLATO (Planetary Transits e Oscillations of Stars) riescano ad operare contemporaneamente, tenuto conto che PLATO non sarà operativo fino al 2026. A tal proposito gli ingegneri hanno previsto un'orbita che richieda meno carburante possibile e hanno adottato componenti costruiti per durare diversi anni. Incrociamo le dita!


Tom's Consiglia

Se vi state chiedendo quali siano le scoperte che l'uomo ha fatto finora nell'Universo non fatevi scappare l'Atlante illustrato dell'universo