Terrestri su Marte: ecco l'italiano pronto a partire

Intervista a Simone Mari, il ragazzo 25enne italiano che si è candidato per la missione Mars One perché ama talmente tanto la Terra da voler portare un po' di umanità su un altro Pianeta.

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a cura di Elena Re Garbagnati

Partire per Marte con la missione Mars One, per essere fra i primi coloni a portare un po' di umanità su un altro Pianeta, da parte di chi sulla Terra conduce una vita felice. Non per abbandonare delusioni, insoddisfazione e mancanza di realizzazione, ma per realizzare un sogno più grande del proprio benessere attuale e di una prospettiva di vita ordinariamente tranquilla. Per qualcuno è una pazzia, non per Simone Mari, un ragazzo italiano di 25 anni che si è candidato, insieme ad altri 200mila, per il progetto Mars One.

Simone Mari

Nell'interessante chiacchierata che abbiamo fatto con Simone abbiamo scoperto un ragazzo positivo e ottimista, felice della propria vita sentimentale, professionale e personale sulla Terra, che si laureerà in lingue fra un mese, e si paga gli svaghi con le ripetizioni per non pesare sulla famiglia. E la prospettiva professionale non gli manca di certo: lavora già in Svizzera come assistente sugli elicotteri per pagarsi i corsi per i brevetti di pilota, dopo avere visto sfumare il sogno di fare il pilota dell'Aereonautica Militare perché è arrivato "solo" quarto al concorso.

È uno che si dà da fare a mille Simone, che non si risparmia per trovare la sua strada nella vita, che ha anche una fidanzata di cui parla con dolcezza e una forte fede in Dio. Ha 25 anni e una voce piena che, insieme alla proprietà di linguaggio e al carattere brillante, fanno pensare a uno che va in giro con la testa alta. Insomma uno di quelli che si potrebbe invidiare senza malizia e a cui non si penserebbe mai come a un possibile esploratore spaziale in una missione dalle troppe incognite, che forse nel 2023 ci sarà davvero.

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Visionario? No, non sembra proprio. Simone si è candidato perché ci spera davvero,  ma non ha mai smesso di studiare la situazione e non dà nulla per scontato. La nostra impressione, senza conoscerlo direttamente, è che su Marte Simone ci vuole andare davvero, prima o poi, ma non è uno sprovveduto e valuterà tutti i presupposti a tempo debito, come fanno le persone assennate. Per ora ha solo fatto quello che c'era da fare per non chiamarsi fuori da un'opportunità. Il tempo per le altre valutazioni non manca certo: la prima selezione sarà fra un anno, il resto dopo. Poi sette anni di addestramento. Intanto i progetti prenderanno forma, e se non saranno credibili ci sarà tutto il tempo di cambiare idea. E attenzione: non sarebbe una macchia, ma solo il sano uso di quello che un tempo chiamavano granu salis.