Test - colore
Con le impostazioni JPEG standard (simulazione pellicola Provia), la X-Pro1 esibisce già una certa sovra-saturazione dei colori, pari al 17%, ma nel complesso gli errori cromatici sono piuttosto contenuti per la categoria e del tutto confrontabili con quelli commessi da reflex di pregio nelle stesse condizioni.
Il confronto con altre mirrorless di fascia più consumer vede la X-Pro1 prevalere nettamente. Nessun errore critico da segnalare, eccetto quello commesso sul verde "fogliame" del colorcheck 24 patch, un errore che per qualche ragione a noi sconosciuta è caratteristico di Fujifilm.
La saturazione si mantiene consistente fino a 1600 ISO, poi cala leggermente e costantemente a ogni step successivo, ma l'entità è tale da passare sostanzialmente inosservata (+12% a 6400 ISO).
Eccellente il comportamento sul campo, dove la X-Pro1 restituisce immagini brillanti, perfettamente bilanciate in esterno dal punto di vista della temperatura colore, e ricche di dettaglio anche in difficili aree in ombra di immagini ad alto contrasto. Ottimo il lavoro svolto dalla funzione D-Range.
In interno, come spesso accade, il bilanciamento automatico del bianco restituisce toni un po' troppo caldi in presenza di luci a incandescenza, ma il passaggio a un bilanciamento del bianco personalizzato rimette facilmente le cose a posto.
Molto valido, in linea con i migliori corpi reflex APS-C, il comportamento rispetto al rumore.
200 ISO | |
3200 ISO | |
6400 ISO | |
12800 ISO | |
25600 ISO |
La "grana" è virtualmente invisibile fino a 800 ISO, e si fatica a scorgere anche a 1600 e 3200 ISO dove, più che altro, si nota l'effetto dei filtri anti-rumore, che riducono - anche se non drasticamente - il livello di dettaglio. Solo a 6400 il degrado diventa facilmente percettibile, eppure anche a questa sensibilità le immagini appaiono perfettamente adeguate e sfruttabili per la stampa in piccolo formato o per il web.