TIM blocca l'aumento della tariffe voce residenziale

L'offerta Voce a consumo residenziale di TIM non rincarerà come previsto. L'operatore ha deciso di sospendere tutto per avviare un confronto con l'AGCOM.

Avatar di Dario D'Elia

a cura di Dario D'Elia

TIM ha deciso di sospendere la rimodulazione tariffaria che dal 1 aprile 2016 avrebbe raddoppiato il prezzo delle chiamate a consumo verso telefoni fissi e cellulari nazionali dell'offerta Voce e della linea ISDN. Insomma, nella prossima fattura i clienti non avranno sorprese.  

Il costo delle telefonate sarebbe dovuto passare da 10 cent a 20 cent al minuto, con uno scatto alla risposta di 20 centesimi. "Si parla di circa 700 mila utenze, per le quali fare una telefonata di un minuto sarebbe costato quattro volte di più: mentre prima costava 10 cent, ora costerà infatti 40 cent (20 + 20)", sosteneva l'ADUC.

tim
TIM

Ora TIM "con l'obiettivo di garantire alla propria clientela la massima consapevolezza e trasparenza sulle condizioni economiche dei servizi offerti e al fine di assicurare e favorire un confronto aperto, sereno e costruttivo con l'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (AGCOM)" ha deciso di congelare tutto.

"Con tale decisione TIM intende dimostrare la massima disponibilità per arrivare in tempi rapidi ad un chiarimento in merito ai rilievi dell'Autorità che afferiscono il servizio di telefonia fissa di base, al fine di poter realizzare soluzioni di offerte sempre più rispondenti alle esigenze dei clienti", conclude la nota ufficiale dell'azienda. E bisogna riconoscere che in queste settimane è già la seconda volta che TIM fa inversione: anche il servizio Prime è stato bloccato.

L'associazione dei consumatori ADUC però sostiene vi sia della strategia dietro alle mosse di TIM perché c'è in ballo ancora la questione del servizio universale. I Garante infatti ha avviato un procedimento "per determinare il metodo più efficace e adeguato per garantire, anche in prospettiva, la fornitura dell'accesso alla rete di sicurezza sociale e dei servizi minimi del servizio universale, che dovranno assicurare ai cittadini-utenti disponibilità, convenienza e accessibilità, quali condizioni necessarie per l'inclusione sociale".

Insomma, TIM offre un ramoscello di ulivo e ci si aspetta che l'AGCOM apprezzi.