"TIM è e resterà proprietaria della rete", parola di Genish

L'AD di TIM Amos Genish ha confermato che TIM è e resterà proprietaria della rete poiché la separazione non è richiesta dal Governo.

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a cura di Dario D'Elia

Netto, chiaro, pragmatico. L'AD di TIM Amos Genish ha risposto agli analisti durante la conference call del Gruppo che "TIM è e resterà proprietaria della rete. Nessuno sta suggerendo che TIM non controllerà la rete, la separazione non è richiesta".

Forte del recente confronto con il Governo, Genish ha spiegato che c'è totale allineamento con le richieste imposte dal Golden Power e che la presa di posizione di Roma è accettabile considerata sia la sicurezza nazionale che gli obblighi di qualità sui servizi nazionali. "Ragionevolmente dobbiamo capire quali saranno i dettagli con il Governo", ha aggiunto l'AD. "Vedremo nelle prossime settimane".

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Insomma, al netto del confronto positivo e costruttivo con le istituzioni bisognerà capire "come implementare il tutto". Fermo restando il fatto che "la Golden Power non agirà sulla rete".

È interessante rilevare che Genish ha spiegato come il modello europeo si basi su sette stadi e TIM sia giunto al quinto. Solo il Regno Unito, a suo parere, si è spinto oltre l'azienda italiana che comunque offre "un modello cieco che fornisce sistemi uguali a tutti gli operatori compreso TIM".

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Il confronto con il Governo in tal senso prosegue perché comunque l'obiettivo rimane la "totale equivalenza". In ogni caso "se ci sarà separazione funzionale (la fase sette, NdR.)" Genish ha ribadito che bisognerà essere certi che l'intervento non richieda ulteriori modifiche. Come a dire che l'opzione è sul tavolo ma le responsabilità nei confronti degli azionisti e dell'impresa richiedono serietà e una rotta precisa.

Amos Genish
Amos Genish

In fondo la questione delle regole è sempre stata una priorità per il settore, soprattutto se si guarda al tema degli over-the-top. Lo stesso presidente di Vodafone Italia, Pietro Guindani, oggi durante un convegno presso la RAI ha ricordato che gli operatori sono di fronte a una doppia sfida. "Da una parte c'è il traino derivante dall'innovazione tecnologica con la connessa pressione sugli investimenti", ha puntualizzato il dirigente. "Dall'altra c'è un assetto competitivo da una crescente frammentazione".

"In questa fase la regolamentazione avrà un ruolo chiave per creare un contesto equilibrato, in particolare per assicurare stesse regole per stessi servizi tra operatori TLC e soggetti non classificati come tali. Perché solo con la parità di regole si crea quell'equilibrio che consente finanziabilità degli investimenti nelle infrastrutture".