Tim e Vodafone graziate su Chiamami, Recall e Losai

Il Garante delle Comunicazioni ha chiesto a Tim e Vodafone di adottare misure aggiuntive di trasparenza a tutela degli utenti per non incorrere in sanzioni.

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a cura di Dario D'Elia

Il Garante delle Comunicazioni ha graziato Tim e Vodafone per la modalità con cui hanno gestito la modifica tariffaria dei servizi informativi "LoSai", "ChiamaOra", "Chiamami" e "Recall". Prima di quest'estate erano gratuiti, ma da qualche settimana sono diventati a pagamento.

Ebbene, secondo la verifica dell'AGCOM, sarà sufficiente che i due operatori adottino misure aggiuntive di trasparenza a tutela degli utenti per non incorrere in sanzioni. Il rischio infatti è che gli utenti inciampino in addebiti inconsapevoli, magari perché non hanno ricevuto l'SMS informativo degli operatori oppure perché non l'hanno letto.

Peace & Love

Tim e Vodafone si sono impegnati a "richiamare l'informativa sulla manovra nella homepage dei siti web degli operatori, pubblicare nuovamente l'annuncio relativo alla manovra su quotidiani di rilevanza nazionale e modificare il messaggio informativo inviato ad ogni fruizione del servizio informativo di chiamata, per renderne più chiara l'onerosità".

Da rilevare che i clienti possono disattivare già questi servizi contattando gli operatori (numeri verdi Vodafone 42070 e Tim 40920) oppure intervenendo direttamente sulle proprie opzioni contratto presenti sui siti web dei gestori.

"L'istruttoria prosegue per verificare, in concreto, gli effetti della manovra e la relativa coerenza con le disposizioni del Codice delle comunicazioni elettroniche poste a presidio dei diritti di consumatori ed utenti, oltre che per limitare il contenzioso tra questi operatori e gli utenti inconsapevoli che chiedano il riaccredito degli importi addebitati per tali servizi", conclude il Garante.

In sintesi la storia dei rincari praticamente termina qui. Sebbene vi sia un'indagine anche del Garante del Mercato, trattandosi di una questione riguardante le telco il parere dell'AGCOM ha maggiore peso. Sì, volendo potrebbe essere messo di mezzo il Tar, ma altre vicende analoghe si sono concluse con la conferma che l'Autorità di settore ha diritto all'ultima parola.