TIM e Vodafone mettono un freno al telemarketing

AGCM ha chiesto a TIM e Vodafone di intervenire sul telemarketing molesto. I due operatori si sono impegnati ad adottare nuove regole.

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a cura di Dario D'Elia

I call center di TIM e Vodafone smetteranno di telefonare ossessivamente ai propri clienti e quelli potenziali, impegnandosi a limitare tale operazione di telemarketing nel rispetto delle indicazioni dell'AGCM.

Oggi il bollettino 49 del Garante della Concorrenza e del Mercato spiega che da gennaio 2014 e almeno fino a gennaio 2017 entrambi gli operatori hanno effettuato, verso numeri fissi e mobili, solleciti "di acquisti o la sottoscrizione di contratti di varia natura" ripetuti e insistenti anche in fasce orarie "normalmente dedicate al riposo". In pratica un classico bombardamento di chiamate, che ha costretto l'AGCM a intervenire - considerato il numero di segnalazioni da parte degli utenti.

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Per evitare sanzioni TIM e Vodafone hanno deciso di correggere la loro strategia e quindi stabilire limitazioni dell'attività, che il Garante ha accettato. TIM si è impegnata a ridurre il numero massimo di contatti mensili da 6 a 1 "non considerando i contatti nei quali il cliente dia il proprio consenso, al momento del contatto stesso, ad essere richiamato successivamente". Inoltre è previsto che "una volta che il cliente si sia mostrato disinteressato all'offerta, nessun altro contatto verrà effettuato" e il suo nominativo verrà eliminato dalla lista della campagna.

Verranno poi effettuati controlli a campione per "accertare l'avvenuta corretta gestione dei "contatti non utili" (contatti in cui non viene proposta l'offerta commerciale e il cliente non rifiuta contatti successivi), in particolar modo, delle chiamate di breve durata". Senza contare verifiche sempre a campione della rispondenza del numero di contatti classificati come positivi, di quelli contrattualizzati e del "corretto espletamento dell'attività di promozione a distanza, nel rispetto dell'effettivo consenso prestato dai clienti finali".

Vodafone invece si impegnerà nei confronti dei clienti attuali e degli ex clienti che hanno prestato il consenso ad essere contattati per campagne commerciali a mantenere distinte le campagne di contatto SMS e telefoniche in modo tale che, se un cliente è destinatario di campagna SMS, lo stesso non potrà essere destinatario della medesima campagna svolta attraverso contatto telefonico.

Per l'invio di SMS si parla di un numero non superiore a cinque durante tutta la durata della singola campagna verso ciascuna numerazione. "La misura non si riferisce ai clienti potenziali (c.d. prospect) poiché gli stessi, ad oggi, non sono destinatari di campagne a mezzo SMS", si legge nel documento. Ovviamente chi sarà inserito nel registro oppositori non verrà contattato.

"In tal modo, le eventuali revoche dei consensi commerciali che nel frattempo dovessero essere intervenute verranno prontamente recepite dai dipartimenti marketing che hanno in gestione le campagne SMS o Telefoniche, a seconda del canale utilizzato, e verrà conseguentemente inibita ogni ulteriore attività di contatto", prosegue la nota.

Previsto anche un rafforzamento ulteriore dei controlli sul rispetto delle policy di contatto da parte dei propri partner (numerosità/orario/giorni previsti), già oggi automatizzati attraverso l'utilizzo di una piattaforma specifica.

"Nel caso in cui venissero accertate delle medie anomale delle soglie di tolleranza, Vodafone applicherà ai partner le seguenti misure graduali: diffida a non reiterate il comportamento. Non mancherà poi un monitoraggio su ogni teleseller.