Il primo segno di cambiamento di Telecom Italia è nel nuovo marchio, presentato oggi a Roma di fronte ad almeno 120 giornalisti della stampa nazionale e internazionale. Difficile rimanere impassibili davanti al nuovo logo, caratterizzato da un'icona rossa e dalla scritta TIM bianca su sfondo blu. Il design è di Interbrand, ma quel che conta è il desiderio dell'ex monopolista di unire "la grandezza e la solidità" di Telecom Italia con "la personalità innovativa" di TIM.
Come ha sottolineato l'AD Marco Patuano "non è solo un cambio estetico" ma paradigmatico. Un'unica casa, per gli italiani, che offre infrastrutture, servizi e innovazione. Quando si possono vantare 40 milioni di clienti, tra fisso e mobile, i riflettori sono inevitabili. E allora ecco sul piatto 3 miliardi di euro di investimenti all'anno per mantenere la promessa di portare la fibra al 75% della popolazione e l'LTE al 95% entro il 2017, e non solo. Fra qualche mese il nuovo piano di sviluppo spingerà ancora di più sull'acceleratore.
"TIM è una bandiera italiana. Un'azienda di sistema. Cambiare non vuol dire rinnegare il passato. Vogliamo tornare a essere percepiti come casa tecnologica e costruire il futuro dell'ICT e delle comunicazioni", ha aggiunto Patuano.
Non è un caso quindi che cambi anche il quartier generale dell'azienda. Entro 12/18 mesi le torri Ligini dell'EUR di Roma – un tempo sedi del Ministero delle Finanze – saranno completamente rigenerate. TIM ha indetto un bando per giovani architetti under 40, le archistar di domani. Ha vinto Ombra Bruno dello Studio UNO-A di Milano. L'architetta ha firmato con i suoi colleghi un progetto all'avanguardia che mette insieme il razionalismo anni '50 di Cesare Ligini e una buona dose di sensibilità energetico-ambientale. E quindi pannelli solari, zone verdi e approccio hi-tech, sposato al travertino e le linee dell'EUR. "Better life e smart working per qualcosa come 5mila persone" in una delle strutture immobiliari più avanzate d'Europa.
"Oggi parlare di fisso o mobile non ha più molto senso. Quando lo smartphone si connette al Wi-Fi o alla rete mobile cosa cambia? L'importante è comunicare, perché comunicare è libertà", sottolinea Pautano. "Il dibattito sulle infrastrutture è limitato se non si pensa all'impiego. Bisognerebbe smettere di pensare a uno smartphone solo come a un telefono. E' un contenitore di emozioni, foto, musica, filmati, eccetera.".
Come ha detto il co-inventore del Web, Tim Berners-Lee, nuovo testimonial insieme a Fazio e PIF, "la piattaforma aperta esalta la creatività".
Siamo nati in un mondo collegato ai fili. Inventare e reinventare è la chiave.
E quindi cosa attendersi per il futuro? Probabilmente TIM ha compiuto il primo passo formale che lo trasformerà da "semplice" operatore delle telecomunicazioni a fornitore di servizi a valore aggiunto (suoi e degli over-the-top) con un approccio da vera media company. Un solo (e solido) unico marchio che raccoglie tutto.
E basta dare uno sguardo a quel che sta avvenendo nel suo comparto video: pur disponendo della piattaforma TimVision, ha stretto accordi con Sky, Netflix, Infinity, Chili, Mediaset, Rai e La7. Gli utenti forse un giorno non domanderanno più perché non sono raggiunti dalla fibra all'armadio, bensì perché non possono vedere film e serie TV in Ultra HD.