TIM, Vodafone e Wind Tre perdono 300 milioni nella guerra dei prezzi

La guerra dei prezzi con Iliad e il ritorno alla fatturazione mensile hanno fatto diminuire di oltre 300 milioni i ricavi da servizi per TIM, Vodafone e Wind Tre.

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a cura di Alessandro Crea

Tempi duri per i tre principali provider italiani, TIM, Vodafone e Wind Tre. A causa principalmente della guerra dei prezzi innescata dall'arrivo di Iliad sul mercato e l'imposizione del ritorno alla fatturazione mensile, all'appello dei ricavi mancherebbero in tutto ben 302 milioni. È quanto emerge dall’analisi dei ricavi da servizi mobili nel trimestre luglio-settembre che ci dice quanto hanno incassato effettivamente le telco italiane dai servizi.

Osservando i dati si può vedere infatti che i ricavi hanno segnato complessivamente un ribasso dell'8,9% anno su anno. In particolare TIM avrebbe perso 33 milioni, -2,7%, Vodafone ben 111 milioni in meno, il 10% rispetto ai ricavi dello stesso trimestre 2017, mentre per Wind Tre i ricavi sono scesi a quota 922 milioni di euro, il 14,6% in meno con 158 milioni mancanti all'appello.

In tutto questo Iliad con la sua politica aggressiva sui prezzi ha fatto molto, ma non tutto. Certo, per tenere botta gli altri provider si sono dovuti adattare abbassando i prezzi e aumentando la consistenza dei pacchetti soprattutto per quanto riguarda il traffico dati, tanto da spingere aziende come TIM e Vodafone a creare anche due operatori virtuali low cost come Kena Mobile e Ho. Mobile per competere meglio, ma come detto molto ha fatto anche il ritorno alla fatturazione mensile, visto che nei ricavi dello scorso anno erano contabilizzati anche ricavi poi venuti a mancare.

C'è infine da dire che il mercato, nella sua globalità, è da tempo in fase di profonda trasformazione, basti pensare alla mazzata mortale assestata dalle app di instant messaging agli SMS, che fino a poco tempo fa costituivano una delle principali fonti di guadagno dei provider. L'imminente arrivo del 5G, per cui i vari operatori hanno recentemente speso la cifra monstre di 6,5 miliardi di euro per aggiudicarsi le frequenze messe all'asta, mescolerà ulteriormente le carte in tavola, così come il progressivo diffondersi della banda ultralarga per il fisso, che già adesso ha iniziato a far segnare numeri in crescita, almeno per Vodafone, i cui ricavi nel settore sono aumentati dell'8,6%.