Tokyo con i giacimenti di terre rare dominerà l'hi-tech

Il Giappone ha scoperto un altro gigantesco giacimento di terre rare. L'estrazione come al solito sarà complicata ma risolto ogni problema il dominio nel mercato hi-tech sarà assicurato. Senza le terre rare non si possono produrre smartphone, tablet, PC, etc.

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a cura di Dario D'Elia

Il Giappone ha individuato un altro mostruoso giacimento di terre rare nel fondo dell'Oceano Pacifico. Sebbene si trovi a circa 5,8 km dalla superficie, nei pressi dell'isola Minami Torishima - uno sperduto atollo a 1800 km da Tokyo - tutta la comunità scientifica e industriale è entusiasta.

Terre rare

Le terre rare rappresentano le risorse più preziose per il settore tecnologico. Scandio, Lantanio, Cerio, Terbio, Olmio e tanti altri minerali dai nomi più o meno curiosi sono fondamentali per realizzare smartphone, tablet e PC. È evidente la loro importanza strategica, soprattutto se si considera che oggi il 90% dell'estrazione/lavorazione di terre rare avviene in Cina - sebbene detenga meno del 30% di queste specifiche risorse. Il problema è che negli anni Pechino ha iniziato a ridurre le esportazioni, obbligando persino il WTO a reagire.

Divincolarsi dalla Cina vorrebbe dire molto, e quindi non è un caso che il Giappone si appresti a stappare il sakè delle grandi occasioni. "Abbiamo trovato un astronomico livello di terre rare nel fango che abbiamo analizzato", ha commentato Yasuhiro Kato della Tokyo University.

Trasportatore di terre rare

"Quando i ricercatori mi hanno consegnato i dati ho pensato avessero fatto un errore considerato il livello così alto. Il fatto è che questa scoperta potrebbe aiutare a rifornire il Giappone, rispondendo al 60% delle sue esigenze annuali semplicemente con il contenuto di un singolo cargo".

Il Giappone è già stato protagonista di qualcosa di simile due anni fa con la scoperta di un altro giacimento a ovest delle Hawaii. Anche in quel caso si parlava di grandi profondità e possibilità di soddisfare facilmente le richieste industriali del paese.

A questo punto il Giappone si candida come diretto antagonista della Cina. In verità i mercati dicono che è già così. Ad esempio lo scorso ottobre la Inner Mongolia Baotou Steel, specializzata appunto in terre rare, si è vista "costretta" a bloccare ogni attività di estrazione per un mese: in caso contrario i prezzi all'ingrosso sarebbero scesi troppo erodendo i margini di ricavo.