Topiary fuori su cauzione, che faccia da LulzSec

Jake Davis, in arte Topiary, compare davanti al giudice. Gravi le accuse e le prove raccolte nei suoi confronti. Il portavoce dei LulzSec impassibile in occhiali neri e aria da ribelle.

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a cura di Manolo De Agostini

Il ragazzo accusato di essere Topiary, la voce del gruppo LulzSec e hacktivista di Anonymous, ha finalmente un volto. Jake Davis, diciottenne arrestato negli scorsi giorni, è infatti apparso davanti alla corte per rispondere delle accuse che gli sono state rivolte.

Jake Davis

Davis è stato fermato per essersi guadagnato l'accesso a computer senza autorizzazione, aver partecipato ad attacchi DDoS (distributed denial of service) e commesso altri crimini. La polizia ha dichiarato di aver trovato sul suo portatile Dell prove evidenti di queste violazioni di legge, incluse 750 mila password e bozze del falso articolo sulla morte di Rupert Murdoch apparso online il mese scorso (LulzSec attaccano il Sun e Murdoch ci lascia le penne). Il giovane era in possesso anche di un disco esterno con 100 GB di dati.

Secondo la polizia Davis ha ottenuto informazioni personali dal National Health Service britannico (sistema sanitario nazionale), si è infiltrato nel sito di News International e ha partecipato agli attacchi contro la Serious Organized Crime Agency (SOCA, la cyberpolizia del Regno Unito). 

Con prove così circostanziate (anche se ovviamente tutte da verificare) e la reazione dei due gruppi hacker all'arresto, è difficile pensare che abbiano preso la persona sbagliata come qualcuno aveva dichiarato nelle prime ore. Il Twitter collegato a Topiary è inattivo da giorni, insieme a quello dei LulzSec, e l'unica frase che vi campeggia è "non potete arrestare un'idea".

Occhiali da sole e T-shirt, Davis ha confermato il proprio nome e l'indirizzo dove abita, ma per il resto dell'udienza è rimasto zitto, anche se in questi giorni ha collaborato con le forze dell'ordine rivelando alcune password. Secondo Reuters il giovane ha abbozzato un sorriso quando l'accusa ha pronunciato la parola "LuzlSec" e tra le mani aveva una copia del libro Free Radicals: The secret anarchy of science.

Anonymous e LulzSec protestano contro il fermo di Topiary

Jake Davis è stato rilasciato su cauzione. Il giudice ha deciso di non trattenerlo in base dell'età e del possibile shock che potrebbe causargli un provvedimento così duro. Gli è stato ordinato di vivere con sua madre e vietato l'accesso a Internet (non può usare neanche lo smartphone). Dovrà essere in casa dalle 22 alle 7 del mattino e indossare un dispositivo di monitoraggio per verificare che rispetti l'ordine. Il prossimo appuntamento con la corte è stato fissato il 30 agosto.