Dalla Svezia che si accanisce contro Julian Assange, costretto a vivere da tre anni come un recluso nell'ambasciata dell'Ecuador a Londra, alla Svezia dell'hacker etica Lisbeth Salander. L'eroina della saga Millennium di Stieg Larrson torna a rivivere nel sequel della trilogia curato dallo scrittore David Lagercrantz. "Quello che non uccide", edito in Italia da Marsilio, sarà domani in tutte le librerie. Sarà un fenomeno editoriale planetario, preceduto da aspre polemiche sulla scelta dell'editore svedese di far proseguire la narrazione dopo la morte di Larsson.
"Quello che non uccide" si preannuncia come un thriller ad alto contenuto di tecnologia. Trapelano solo indiscrezioni, come quelle citate da Andrea Tarquini su La Repubblica. La trama racconta di uno scienziato svedese che chiede aiuto al giornalista-attivista per i diritti civili Mikael Blomkvist, perché teme che la sua vita sia in pericolo. Lo scienziato è un esperto mondiale di intelligenza artificiale, le cui scoperte fanno gola a governi e multinazionali.
Blomkvist e Lisbeth entrano in azione. La protagonista della saga e la sua rete di amici hacker ci sanno fare con il computer. Come Assange e Snowden, Lisbeth cerca di violare i segreti della National Security Agency e dei suoi occhi presenti ovunque nell'Europa alleata. Devono vedersela con gli hacker black hat che programmano online terrore e sangue a Stoccolma in un inverno innevato.
"Millennium – dice l'autore David Lagercrantz - ricomincia in un mondo cambiato, ora Lisbeth lotta contro hacker agli ordini delle superpotenze più che contro hacker criminali. Però lei non cambia: è un mito, non invecchia, resta la giovane coraggiosa, creativa e bella col passato tragico che la perseguita, il padre violento stupratore di mamma e ombre familiari di nazisti".
Del quarto volume della saga sono state già stampate 2,7 milioni di copie. I primi tre capitoli scritti da Stieg Larsson, morto nel 2004 prima della pubblicazione della trilogia, hanno venduto più di 80 milioni di copie.
